«Le guardie rispettano le procedure»

Sabato 27 Agosto 2016
«Quando ero assessore in Provincia ho conosciuto le guardie provinciali e ho potuto vedere personalmente che hanno sempre lavorato tutti nel rispetto delle procedure». Claudia Bettiol parla in doppia veste di ex amministratrice dell'ente Provincia, ma anche come legale di fiducia di alcuni indagati dell'inchiesta che ha travolto la polizia provinciale. Sono una trentina i dipendenti pubblici finiti nel mirino della Procura. Alcuni si sono affidati all'avvocato Bettiol, altri al legale Luciano Perco di Feltre, altri ancora al legale Luciano Licini sempre di Feltre e infine alcuni a Ylenia Pocaterra. Gli indagati affronteranno in questi giorni gli interrogatori che sta facendo la Digos su delega del procuratore Francesco Saverio Pavone titolare dell'inchiesta. Per tutti gli agenti di polizia provinciale l'ipotesi di accusa è di peculato per l'utilizzo dopo il lavoro della Panda di Servizio. Con l'auto andavano e venivano da casa in Provincia, ma era previsto dal regolamento. «Consente -conferma l'avvocato Claudia Bettiol - alle guardie di portarsi a casa la macchina. Il regolamento che è del 1993 all'epoca ha fatto tutti i controlli di legittimità, passando al Coreco (il Comitato regionale di controllo). Era molto severo nel giudizio sugli atti e sono certa che quell'atto ha passato il vaglio di tutti gli organismi che dovevano controllarlo». «Il dipendente - prosegue Claudia Bettiol - nel momento in cui gli viene dato un ordine di servizio lo deve eseguire». E così è stato anche nel caso del regolamento che non era, come proverebbe secondo la difesa i pareri di legittimità dell'atto, qualcosa di illegale. Intanto lunedì procederanno gli interrogatori.

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