La scuola finisce, disagi sui bus

Domenica 26 Giugno 2016 di L'orario estivo registra buchi anche di due ore tra una corsa e l'altra: anziani penalizzati
Finiscono le scuole, ricominciano gli autobus a singhiozzo. È entrato in vigore l'orario estivo Dolomitibus e polemica e malcontento dei cittadini scoppiano nel web e non solo. Perché al servizio che non c'è la domenica si aggiungono, da giugno ai primi di settembre quando gli studenti tornano in aula, buchi anche di due ore tra una corsa e l'altra con conseguenti disagi per chi utilizza i mezzi pubblici. Nulla di nuovo, per la verità. L'insofferenza dei cittadini verso un servizio che sembra non rispondere appieno alle necessità è una costante delle estati bellunesi.
«L'altra mattina mi trovavo a Visome - racconta Flo Mazarol - e una donna mi ha chiesto un passaggio per raggiungere Lambioi perché pensava di potersi spostare in autobus ma arrivata alla fermata ha capito che avrebbe dovuto attendere un'ora e mezza. Se il servizio fosse capillare e frequente, le persone lo utilizzerebbero di più». Un pensiero condiviso, questo. Soprattutto da anziani e da chi abita nelle frazioni meno servite della città, costretti a ricorrere al passaggio di qualche vicino o parente per raggiungere l'ospedale o il supermercato. «Se gli autobus delle periferie sono spesso semivuoti ciò non toglie che servano - commenta un'utente di facebook accodandosi alle lamentele di altri -. Usiamo navette e facciamo a meno di comperare autobus mastodontici».
L'intenzione dell'amministrazione comunale per risolvere una volta per tutte la questione andrebbe proprio in questa direzione. Perché se oggi sono i soldi a frenare la qualità del servizio offerto, domani una navetta a chiamata potrebbe risultare più economica e più funzionale. «Quello del trasporto pubblico è un settore in costante perdita - commenta il sindaco Jacopo Massaro -, la Regione paga un rimborso chilometrico ma i soldi non sono mai sufficienti e sulla base di queste disponibilità la società organizza le corse intensificandole nei mesi di maggior frequentazione come quelli scolastici. Tuttavia noi stiamo studiando una soluzione, ma è molto complessa e ci vuole tempo per pensarla correttamente».

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