La Chiesa dice sì alla cremazione: ceneri in cimitero non conservate nell'urna in casa o disperse nell'aria

Mercoledì 26 Ottobre 2016
CITTÀ DEL VATICANO - La Chiesa sdogana definitivamente la cremazione. Ma a determinate condizioni: che le ceneri non vengano disperse e che siano comunque seppellite in un cimitero o altro luogo sacro. Niente urne in casa e no alla moda di racchiudere le ceneri in ciondoli o altri oggetti di gioielleria. Il Vaticano mette i suoi paletti e torna a sottolineare che resta «la preferenza della sepoltura dei corpi». Ma la cremazione «non è vietata dalla Chiesa», a patto che non sia chiesta esplicitamente contro la fede. Intanto il Papa celebrerà la messa per i defunti il 2 novembre al cimitero romano di Prima Porta. Normalmente questa celebrazione ha luogo nel cimitero monumentale del Verano ma, prima di Bergoglio, già Giovanni Paolo II aveva scelto il cimitero in periferia, venticinque anni fa, per la celebrazione della giornata dei morti. È stato dunque pubblicato ieri l'atteso documento della Congregazione per la Dottrina della Fede su sepoltura e cremazione. Ha avuto il placet' di Papa Francesco ed è da oggi disponibile in sette lingue. Il Vaticano conferma un po' quelle che erano le linee sul tema, ovvero ammettere questa pratica ma salvaguardando «la dignità» dei corpi. Molto chiare le indicazioni della «Ad resurgendum cum Christo» che ora dovranno essere recepite dalle varie conferenze episcopali del mondo. Ecco in sintesi le linee-guida dell'ex Sant'Uffizio. No alla dispersione delle ceneri. «Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo», indica l'«Istruzione» sulla cremazione. No alle ceneri in casa.
«Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nei cimiteri» e «la conservazione delle ceneri nell'abitazione domestica non è consentita». Se a questa regola potranno esserci eccezioni in «circostanze gravi ed eccezionali» in nessun caso «possono essere divise tra i vari nuclei familiari». Il cardinale Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede su questo punto ha voluto precisare: «Il cadavere di un morto non è proprietà privata dei parenti: il morto è il figlio di Dio, fa parte del popolo di Dio e per questo non abbiamo riti privati ma una celebrazione pubblica della chiesa e un campo santo dove aspettare la resurrezione». No alla moda dei gioielli con i resti dei cari. Nel caso in cui per un defunto venga scelta la cremazione, «non sia permessa» la conversione delle ceneri «in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti». Prima le esequie, poi la cremazione. È da intendersi che si continuerà a non vedere funerali con le urne cinerarie. Sepoltura da preferirsi. È «la forma normale», ha detto Mueller.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci