L'IMPEGNO
BELLUNO Sono migliaia i bambini che Insieme si può chiama per

Lunedì 25 Settembre 2017
L'IMPEGNO
BELLUNO Sono migliaia i bambini che Insieme si può chiama per nome. È stato questo lo slogan che ha scandito ieri l'annuale assemblea dei Gruppi Isp che si sono dati appuntamento al santuario del Nevegal. Un incontro particolare perché celebrava anche i trent'anni del progetto di Adozione a distanza, mentre la Onlus è nata nel 1983. Per festeggiare questo compleanno, dall'Uganda sono arrivate Anna Igou, una delle prime ragazze che hanno potuto studiare grazie a Isp e che oggi è avvocato, e Nina Ngabirano che a Kampala rappresenta e gestisce l'ufficio di Insieme si può (Isp). «Anche con donazioni di pochi euro in Italia, nel mio paese si possono fare grandi cose. Io grazie ad Insieme si può - ha spiegato Igou - ho potuto studiare e diventare avvocato. Ora io lavoro cone legare per un'Ong. che si occupa di assistenza alle donne e ai bambini che non sarebbero in grado di provvedervi da soli. Quando avevo tre anni la mia vita è cambiata grazie all'incontro con Piergiorgio Da Rold (tra i fondatori di Insieme si può». L'appuntamento ha preso il via al mattino e, dopo un momento di preghiera, il giornalista Silvestro Montanaro, ha parlato delle condizioni dell'infanzia nel mondo. Nel pomeriggio i lavori si sono invece concentrati sulla rassegna e la messa a fuoco del lavoro di Isp. Ad aprire questa seconda parte le interviste ad alcuni bambini e ragazzi ugandesi, nigeriani, brasiliani e thailandesi che hanno raccontato la loro esperienza e certificato il loro grazie. Subito dopo è toccato a Umberto Marin, del Forum nazionale Sad (sostegno a distanza), giunto a Belluno proprio per l'occasione: «Trent'anni non sono pochi e voi avete fatto un lungo percorso. Ma ora bisogna preparasi ai prossimi trenta che saranno ancora più impegnativi». Marin ha poi argomentato: «Il nostro e il vostro impegno costituisce il vero essere cittadini responsabili. Il sostegno a distanza non è assistenza, è cooperazione e solidarietà diretta. Ed è tutt'altro dal tanto sbandierato Aiutiamoli a casa loro. È il nostro, non un altro, il modo giusto per esercitare un vero sostegno sociale. Ed è per questo che la legge ci riconosce». Un impegno, quello di Insieme si può, certificato dai numeri: diecimila i progetti di sostegno a distanza per un totale di 16 milioni di euro. Settanta i gruppi di adulti ai quali aderiscono circa duemila persone; dieci quelli di bambini che prendono il nome Colibrì, la stragrande maggioranza sono bellunesi, ma alcuni sono nati anche lontano dalla nostra provincia. Oggi Isp assiste quasi tremila bambini in 14 Paesi di Africa, America Latina e Asia. Isp ha due sedi operative in Uganda, nella capitale Kampala, e a Moroto, nella regione nord orientale del Karamoja. Ha infine un referente stabile in Madagascar. Ancora. Oltre ai sei dipendenti nella sede bellunese di via Vittorio Veneto dove Isp si trasferito dopo aver lasciato la precedente sistemazione in via Garibaldi, la Onlus anche 3 dipendenti in Africa: uno, appunto, in Madagascar, e addirittura trenta in Uganda. E qui, a capo, vi è una donna.
Giovanni Santin

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