BELLUNO - (lm) Gentile, garbato, professionale, sempre rispettoso dei ruoli, pioniere dell'informatica a palazzo di giustizia. Così è stato dipinto da colleghi e magistrati, Fabrizio Righes, decano del foro di Belluno, che ieri si è congedato offrendo un rinfresco a palazzo di giustizia. Lo studio andrà avanti col figlio Marco. Lui andrà in pensione, ma non certo per mettersi le pantofole. Folgorato dalla scienza nel 2012, quando visitò il Salone delle invenzioni di Ginevra, Righes è ormai lanciato negli studi sulle energie rinnovabili. Dalla relatività generale di Einstein alla quantistica di Planck, la fisica per lui è diventata nuova energia di vita. Parole di sincera ammirazione, quelle proferite ieri per lui dal presidente dell'Ordine, Marc De Col, dalla presidente del Tribunale, Antonella Coniglio, dal procuratore Francesco Saverio Pavone, dalla sostituta Roberta Gallego e da Mario Barone che, anche a nome del personale amministrativo, lo ha simpaticamente invitato a passare ancora in tribunale per fare due chiacchiere sui buchi neri. Anche la Coniglio ha ricordato i suoi apparentemente stravaganti studi sull'attendibilità degli etilometri, che però hanno fatto scuola. Senza scordare quell'innato sense of humor e le argute risatine sotto i baffi.
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