«Islam, il Comune lo sottovaluta»

Domenica 2 Aprile 2017
L'islamizzazione spaventa. Soprattutto se silenziosa. Lo dimostra la partecipazione di pubblico all'incontro sul tema promosso dal senatore Giovanni Piccoli (e andato in scena venerdì sera nella sala piena dell'Astor). Lo dimostrano i tanti interrogativi emersi dalla platea, relativi alla tanto discussa delibera del Comune di Belluno, quella che concede alcuni spazi dell'ex Caserma Piave ad un'associazione culturale islamica. Proprio la delibera (la 3 del 2017) è stata al centro degli interventi di Daniele Trabucco (docente di diritto a Padova e Milano) e Raffaele Addamiano (avvocato del foro di Belluno). «La nostra vuole essere la denuncia di una situazione potenziale. Vogliamo mettere in guardia dal cavallo di Troia costituito da un certo tipo di multiculturalismo - ha detto Trabucco -. Perché il multiculturalismo è fallito e l'associazionismo mascherato di cultura islamica costituisce un potenziale rischio per l'identità occidentale». Dal tema dell'identità, ad una domanda: «L'eventuale costituzione di un luogo di culto negli spazi concessi all'associazione islamica rientrerebbe nella libertà di culto sancita dalla Costituzione?». Ai posteri l'ardua sentenza. Al Bellunese invece un monito: «Dobbiamo riappropriarci dell'identità che caratterizza il popolo italiano per poterci confrontare con l'attuale ondata immigratoria - ha detto il senatore Piccoli -. Il tempo dell'ambiguità culturale deve finire in fretta». L'avvocato Addamiano è entrato nelle pieghe della delibera del Comune di Belluno. E ha lanciato due interrogativi: «Sono state effettuate verifiche per capire che tipo di associazioni usufruiranno dell'ex Caserma Piave? Nella delibera 3/2017 si parla di 136mila euro come cifra necessaria al recupero degli spazi concessi. Una cifra consistente per ogni tipo di associazione culturale: dove trova questi soldi l'associazione islamica?». Tra i dubbi del pubblico, quasi tutti orientati alla preoccupazione, anche un intervento di segno opposto. «Perché non invitare direttamente i membri dell'associazione culturale islamica a questa serata, per chiedere loro chi sono e cosa fanno?» ha detto Lorenzo Bogo, della Casa dei Beni Comuni (altra associazione presente all'ex Caserma Piave).

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