«Il referendum è l'ultimo treno: andate a votare»

Sabato 23 Settembre 2017
ELECTION DAY
BELLUNO (A.Tr.) L'election day è l'ultimo treno. Dalla Lega Nord provinciale un unico appello corale, «bellunesi, andate a votare il 22 ottobre». Punta l'attenzione sul voto al referendum regionale, la vera carta vincente, ma è convinto di come il sì debba andare anche a quello provinciale perché la volontà di maggior autonomia di una comunità va assecondata: così con numeri alla mano e un programma di incontri sparsi sul territorio il Carroccio prepara i cittadini al 22 ottobre. Il giorno x, il giorno della resa dei conti dove tutti gli appelli, le polemiche e le lamentele dei bellunesi verranno al pettine e si saprà se davvero il desiderio di autogestione è avvertito dalla popolazione, era atteso da sempre tra le fila della Lega. «Il Governo non ci sta certo assicurando il suo sostegno, anzi rivela Paolo Saviane, segretario provinciale del partito -. Negli ultimi giorni è saltato fuori che i comitati promotori non avranno la possibilità degli spazi pubblicitari e alla Lega Nord sono stati bloccati i fondi, guarda caso alla vigilia di questi importanti appuntamenti. Che dire? Tutto questo non ci fermerà, anzi, queste difficoltà ci rendono ancora più certi della strada intrapresa». L'autonomia della Regione è la vera chiave di svolta, per il popolo padano, che sul referendum provinciale nutre meno certezze pur sollecitando tutti al voto. «Noi siamo autonomisti e siamo comunque per il sì spiega Saviane -, ma il referendum provinciale nasce azzoppato dalla riforma Delrio voluta dal Pd e votata anche dal bellunese Roger De Menech. Oggi c'è difficoltà a chiedere maggiore autonomia per un ente di fatto depotenziato: noi vogliamo l'elettività perché per avere valore un ente deve essere legittimato dai cittadini». Anche Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore e inizialmente dubbioso circa la votazione provinciale, alla vigilia della chiamate alle urne si sente di sbilanciarsi per un sì sempre e comunque. «Sono per il sì al provinciale e per il sì al regionale spiega -, ma dovrebbe esserci un movimento più forte dei sindaci a sostegno di queste ragioni». L'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, da parte sua, punta la lente sull'autonomia del Veneto. E lo fa sfoderando dati ineluttabili. «Secondo i dati della Ragioneria di Stato rivela per le province del Veneto si parla di 1583 euro pro capite di trasferimenti da Roma, per la Calabria di 2295 euro. Per il soccorso civile il Veneto ha a disposizione 22 euro pro capite, la Basilicata 111. Di fronte a questi numeri i sindaci dovrebbero fare la rivoluzione». Oggi e domani, intanto, la Lega sarà presente con i suoi gazebi nelle maggiori piazze della provincia.

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