«Il capo-frazione? Arriva dopo 4 anni»

BELLUNO - (a.tr.) Il capo frazione, meglio tardi che mai. «Si riconosce solo adesso l'importanza di un referente del territorio per meglio amministrare il Comune? Solo adesso che occorre fronteggiare il fenomeno criminale e quindi aumentare la sicurezza, è ritenuta necessaria l'esistenza di una persona che rivesta un ruolo di raccordo tra la popolazione locale, le forze dell'ordine e le istituzioni?», il Patto per Belluno è soddisfatto e arrabbiato al contempo. Rivendica la paternità di un'idea, quella dell'istituzione di un referente per ogni frazione del capoluogo, portata avanti per anni e a cui il primo cittadino pare sempre aver fatto orecchie da mercante. «Occorreva l'impennata dei furti e delle truffe in città ed il vertice sulla sicurezza svoltosi in Prefettura per convincere finalmente il sindaco Massaro ad affrontare la questione frazioni e decidere di ripristinare la figura del capo frazione che a gran voce e a più riprese il Patto per Belluno aveva richiesto nelle sedi istituzionali, rivendicando in proposito anche gli accordi di programma elettorale? - chiede ancora il coordinatore del Patto per Belluno Franco Iudica - Perché ci sono voluti ben quattro anni di attesa per riconsiderare le frazioni ed i loro rappresentanti? Nel mese di settembre, secondo le dichiarazioni del sindaco, dovrebbe partire l'operazione per la costituzione ufficiale delle frazioni o delle aggregazioni di frazioni e dei loro rappresentanti. Staremo a vedere». Il gruppo promette di restare vigile. Nel frattempo dice la sua sul ruolo e le funzioni del futuro «super cittadino». «Non dovrà limitarsi solo al compito di referente per l'ordine e la sicurezza pubblica - dichiara Iudica - ma dovrà assumere soprattutto le funzioni di rappresentanza consultiva e fare da collante tra la popolazione locale e l'amministrazione comunale. Dovrà essere di appoggio ai consiglieri comunali e punto di riferimento fondamentale per l'apposito assessorato, sempre auspicato dal Patto». (((trentina)))