«I mezzi possono essere parcheggiati a casa»

Venerdì 26 Agosto 2016
«I mezzi possono essere parcheggiati a casa»
Polizia Provinciale e auto di servizio: Palazzo Piloni vuole vederci chiaro. Tanto da far partire la richiesta alla Procura di accesso agli atti.
Il giorno dopo la bufera che si è abbattuta sulle guardie provinciali finite nell'inchiesta con ipotesi di peculato per l'utilizzo dell'auto di servizio dopo il lavoro, l'amministrazione prova a dirimere la questione. E alza uno scudo sull'operato dei suoi uomini in divisa. Perché c'è un regolamento per le auto di servizio. Niente di strano se i dipendenti hanno fatto il tragitto Piazza Duomo-casa con la Panda bianca e verde della Provincia: fa parte del loro lavoro. «Se c'è stato qualche abuso, ognuno risponderà personalmente: chi sbaglia paga, è normale - premette la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon che ieri ha parlato in un incontro con la stampa-. Noi vogliamo capire cosa viene contestato ai dipendenti da parte della Procura della Repubblica di Belluno. E vogliamo capire anche in che rapporto stanno le indagini e il regolamento della Polizia Provinciale di Belluno (che prevede la possibilità di usare l'auto di servizio negli spostamenti casa-lavoro, ndr). È impensabile che venga contestato proprio il regolamento, visto che ha il parere di legittimità». Le carte della Procura verranno calate alla chiusura delle indagini che vedono indagati i poliziotti provinciali: sarà a fine settembre.
Il regolamento è del luglio 1993 (all'epoca era presidente Oscar De Bona, assessore a Caccia e Pesca Sergio Reolon). «Ed è nato in seguito all'estensione delle competenze delle guardie provinciali» dice Pierluigi Svaluto Ferro, consigliere provinciale delegato in materia di Caccia e Pesca.
L'evoluzione ha portato le divise di Palazzo Piloni dall'essere semplici controllori della caccia e della pesca al diventare figure di riferimento sui temi ambientali (dalle discariche alle attività anti-inquinamento), anche con compiti di intelligence. Proprio per questo, il servizio comportava (e comporta anche oggi) grande mobilità sul territorio provinciale. Anche con i mezzi in dotazione della Provincia. L'articolo 21 del regolamento parla chiaro: «I mezzi devono essere usati per ragioni di servizio. Se ne autorizza la dislocazione presso la residenza stessa dei vigili o parcheggio-ricovero ad essa vicino, di cui gli stessi possano usufruire». «Il regolamento prevede chiaramente che gli agenti abbiano a casa l'auto di servizio - spiega Gianmaria Sommavilla, dirigente provinciale del settore Caccia e Pesca -. Non ha senso che un agente che vive e opera nel territorio di Lamon debba venire alle 4 di mattina in Provincia e prendere l'auto di servizio per essere operativo all'alba tra i boschi di Lamon». Da gennaio la situazione è un po' cambiata. Gli agenti effettivi sono solo 18, per i tagli. Le vetture sono 16 e sono state dislocate in sedi periferiche della Provincia (a Limana, Ponte nelle Alpi, Agordo e Pieve di Cadore). Ma la domanda è: cosa viene contestato? Il regolamento? «Ci piacerebbe saperlo» conclude Larese Filon.

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