«I dipendenti di Equitalia entrano tutti nel nuovo ente»

Lunedì 24 Ottobre 2016 di Il viceministro: «Multe, si paga solo l'importo originario, non quello che si è aggiunto col tempo»
La rottamazione delle cartelle è un'idea sua: di Enrico Zanetti, veneziano, viceministro all'Economia e segretario nazionale di Scelta Civica. E la rottamazione delle cartelle si è inserita nel progetto di rifondare il rapporto, storicamente difficile, tra i cittadini e gli esattori del fisco. «Sono molto soddisfatto, è un successo dell'intesa politica tra Scelta Civica e Ala che ha rafforzato la piattaforma parlamentare che mi sostiene - annota Zanetti -. Abbiamo superato qualche diffidenza all'interno della coalizione, pienamente legittima, perché condivido il principio che condoni non se ne debbono più fare».
E la rottamazione non è un condono?
«Non lo è. In passato ci furono operazioni stile scudo fiscale, in cui si pagava il 25% della cartella e chi s'è visto s'è visto. Noi facciamo pagare l'imposta per intero, però alla luce di una situazione molto particolare, dopo la più grande delle crisi, abbattiamo sanzioni ed interessi di mora».
È comunque un grosso sconto.
«Renzi voleva superare Equitalia, questa norma consente di definire in modo più umano le pendenze generate dal sistema che si vuol superare. Non si poteva rottamare Equitalia senza rottamare le sue cartelle».
Lei ora intende allargare la rottamazione...
«Attualmente chi aderisce deve saldare entro marzo 2018. Bene, noi di Sc lavoreremo per inserire la possibilità per chi è in oggettiva difficoltà finanziaria, di proseguire nelle rateizzazioni che già ha, con gli importi scontati. E ragioneremo sugli avvisi bonari e di accertamento. Se togli more e sanzioni sulle cartelle, sembra ragionevole che chi non ha ancora la cartella, ma ha già l'avviso, possa chiudere la partita anche lui».
Ma così le cifre perdonate crescono...
«Si tratta di una platea amplissima, che produrrebbe un gettito più veloce, aggiuntivo per l'erario, sempre senza rinunciare a un euro di imposta, tagliando solo sanzioni e more».
Ma gli incassi anticipati che queste operazioni producono sono sottratti al futuro, ai bilanci successivi.
«Sì ma noi contestualmente introduciamo norme che genereranno maggior gettito derivante in particolar modo da un più efficace contrasto all'evasione Iva».
Perché sulle multe si rottamano solo le more e non le sanzioni?
«Perché la multa è una sanzione in sè. Se si toglieva la sanzione, si riduceva tutto a zero...».
E quindi cosa viene cancellato, sulle multe?
«Il principio è lo stesso delle altre cartelle. Si paga solo l'importo originario, non gli accessori che si sono aggiunti col tempo. Facciamo un esempio, lei ha una multa di 100 euro, alla quale si aggiungono 50 euro per tardivo pagamento e 30 per interessi di mora, totale 180. Con la rottamazione, lei paga 100, la sanzione originaria».
Lei ha chiesto di precisare bene nella norma, che tutti i dipendenti di Equitalia sono trasferiti al nuovo ente di riscossione.
«I dipendenti di Equitalia transitano tutti nel nuovo ente a pari condizioni, questo dice il governo. Su di loro si è scatenata una vera denigrazione. Loro hanno semplicemente applicato regole prive di margini di discrezionalità, regole che loro per primi detestavano e sono i primi a essere contenti se li mettiamo in condizione di fare gli interessi dei cittadini. La rivoluzione tra fisco e contribuente si fa cambiando le regole non le persone».
Ma se si scioglie Equitalia e la si trasferisce pari pari in nuovo ente, cosa cambia, l'insegna sulla facciata del palazzo?
«La riforma da fare è molto ampia, durerà nei prossimi mesi, detterà norme più rispettose e meno vessatorie. Faccio un esempio: oggi Equitalia non può vedere nei conti correnti privati, quindi se deve fare un pignoramento, ti blocca tutti i conti. Domani il nuovo ente, se un conto è abbastanza capiente, bloccherà solo quello».

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