I dati del primo quadrimestre resi noti da Trenitalia Regionale sembrano premiare

Domenica 22 Maggio 2016
I dati del primo quadrimestre resi noti da Trenitalia Regionale sembrano premiare gli sforzi della divisione che si occupa dei trasporti territoriali sia in termini di puntualità sia nel numero di passeggeri.
Il numero magico è quel 91,6% di treni "on time" reale (arrivi entro 5 minuti dal programmato) contro il 90% del primo quadrimestre del 2015 e il lontano 86,3% dell'analogo periodo del 2014). Cancellazioni (sempre media nazionale) 52 su 6.300 corse giornaliere. Passeggeri in crescita dello 0,87% e indice di gradimento del servizio nel suo insieme pari al 78,3%.
Il Veneto è tra le prime regioni per miglioramento e regolarità del servizio come confermato anche dal forum di TreniBelluno.it, un blog molto informato e attento alle trasformazioni del sistema Fs nel suo insieme e non solo palestra di critiche.
Eppure non tutti sono convinti che quel 91,6% di puntualità sia davvero un dato a cinque stelle. «Per dire che abbiamo davvero fatto un salto di qualità bisogna superare la soglia del 95%» commenta Dario Berti del Comitato Utenti Ferrovie dell'area bassanese che tuttavia riconosce a Trenitalia Regionale e al direttore regionale per il Veneto, Tiziano Baggio, un grande impegno in direzione di un'offerta funzionale e coerente con le esigenze del territorio.
«Ma si può fare di più anche perchè c'è una domanda insoddisfatta ancora da intercettare. Trenitalia, ne è consapevole, ne abbiamo discusso in incontri anche con la Regione. Si deve solo proseguire su questa strada» avverte Berti a sua volta un pendolare di lungo corso con i suoi 35 anni consumati sulle rotaie "periferiche".
Rotaie dove non passano e mai passeranno le Frecce, né quelle bianche o argento né quelle rosse che invece per il Codacons rappresentano il vero interesse "ad alto valore aggiunto" per Trenitalia. E infatti una nota del Coordinamento presieduto da Carlo Renzi parla di «illusione ottica» riferito ai numeri squadernati da Trenitalia. Che replica mandando sul binario morto le osservazioni del Codacons: «Nessuna "illusione ottica", nessuna "drastica riduzione dei collegamenti rispetto a 2015 e 2014". L'affermazione "meno treni, meno ritardi", è oggettivamente smentita dai numeri».
Anche TreniBelluno.it contesta l'equazione del Codacons e ricorda la piccola "rivoluzione" nei collegamenti tra Belluno e Padova e Venezia, linee che non sono più la cenerentola ferroviaria veneta. Gianluca Zandanel, pendolare 45enne e 500 km di treno a settimana, rappresentante di TreniBelluno.it si definisce «Feroce con le Fs quando le cose vanno male, ma loro grande tifoso di fronte ad effettivi miglioramenti». E aggiunge: «Certo ci sono gli incontentabili, ma proprio con l'orario cadenzato e l'introduzione di materiale moderno e affidabile le cose sono cambiate e anche la rottura di carico è funzionale proprio a quella puntualità che prima in Cadore e nel Bellunese non si riusciva ad ottenere. Per non parlare delle cancellazioni. E i benefici sono per tutti i pendolari». Parole chiave sono quindi investimenti ed efficienza, un combinato che ha blindato fino al 2023 il contratto di servizio fra Trenitalia e Regione Veneto allontanando la prospettiva, sicuramente non priva di sorprese, di una gara internazionale che guardava a soggetti come Obb e Db.
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