I campionati europei di nuoto di Londra si sono chiusi in maniera positiva per l'Italia,

Lunedì 23 Maggio 2016
I campionati europei di nuoto di Londra si sono chiusi in maniera positiva per l'Italia, con ben diciassette medaglie, di cui cinque d'oro, sette d'argento e cinque di bronzo, ma l'ultimo fotogramma dalla piscina dell'Aquatic Centre non è certo un bel ricordo. Sì, perché la squalifica del quartetto azzurro dei misti ha lasciato il segno: rabbia, delusione e dispiacere, anche se protagonista dell'errore è stato un atleta, che nella capitale britannica, in questi giorni, ha dimostrato di essere un campione. Ma, ieri, non ci ha preso. Parliamo di Luca Dotto che, dopo aver concluso al sesto posto, con 22”07, i 50 stile libero, vinti dal francese Florent Manaudou (21”73), partendo prima del tempo nell'ultima frazione della prova a squadre, ha decisamente compromesso il risultato.
Fortunatamente anche in una giornata triste per l'Italia sono arrivate due medaglie. In ordine di tempo, quella di bronzo di Federico Turrini nei 400 misti, con 4'14”74, alle spalle dell'ungherese David Verraszto (4'13”15) e dello slovacco Richard Nagy (4'14”16) e quella d'argento delle ragazze della staffetta misti, ovvero Carlotta Zofkova, Martina Carraro, Ilaria Bianchi ed Erika Ferraioli, che hanno fatto segnare ai cronometri 4'00”73, dietro alla Gran Bretagna (3'58”57) e davanti alla Finlandia (4'01”49). Felice Federico, altrettanto le ragazze. Il livornese, al secondo bronzo continentale consecutivo non può non essere soddisfatto, anche perché ha in tasca il pass olimpico. «È molto bello riconfermarsi – spiega – sono riuscito a mantenere la forma dei tricolori. Ho disputato una gara attenta, risparmiandomi nei primi segmenti, in attesa di dover nuotare lo stile libero. Sapevo di potermi giocare il podio. E' stata una bella sensazione salire su questo podio in attese dei Giochi a Rio». «Per come è finita la staffetta maschile, almeno noi abbiamo fatto una bella gara – dice Martina Carraro – abbiamo messo in campo una grande forza mentale ed è andata bene».
Soddisfatto anche il Direttore Tecnico, Cesare Butini. «Siamo andati oltre le aspettative, grazie all'impegno degli atleti più esperti che hanno trascinato i giovani e trasmesso loro sicurezza e tranquillità, offrendo ampia disponibilità allo staff tecnico – dice ancora - le medaglie sono tante, mentre la nota più dolente è quella relativa alla 4x200 stile femminile. Adesso dobbiamo dare continuità ai gruppi di lavoro e completare la squadra per i giochi dopo il Sette Colli». Ieri, Federica Pellegrini non ha gareggiato, ma il suo tecnico, Matte Giunta ha tracciato un bilancio in prospettiva Olimpiadi. «Non ha fatto la gara che avrebbe dovuto fare – spiega – perché non era al massimo della condizione. Come sempre ha nuotato con la cattiveria agonistica e con la tenacia che l'ha sempre contraddistinta. È stato un 200 stile ad alta tensione, anche se non era presente la svedese Sarah Sjostroem che, nel vecchio continente, è certamente l'avversaria meglio accreditata. In ogni caso è stato un buon test per le Olimpiadi. Poi lo sappiamo tutti che il segreto per risolvere i problemi è sempre quello: lavoro, lavoro, lavoro». E uno staff di alta qualità che affianca la campionessa di Spinea.
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