Ha richiamato i testimoni dopo diverse versioni del fatto

Giovedì 27 Aprile 2017
BELLUNO - Teodoro Artus, 62 anni di Belluno (avvocato Andrea Rui), avrebbe minacciato Romano De Poi con forbici e poi con il coltello il 4 ottobre del 2013. L'episodio che si imputa al 62enne è stato ricostruito ieri in Tribunale a Belluno, con le domande del pm Giuseppe Gulli. Hanno risposto i due testimoni principali della lite avvenuta a Sois: De Poi (che è parte civile assistito dall'avvocato Paolo Patelmo) e la compagna.
Sarebbe proprio lei il fulcro di quella lite scaturita per motivi di gelosia, dopo le avances dell'imputato alla donna. Secondo quanto ha raccontato infatti Artus le avrebbe «messo le mani addosso» mentre era al lavandino per i piatti, prendendola da dietro. A quel punto avrebbe iniziato a urlare richiamando De Poi che sarebbe entrato trovandosi a tu per tu con Artus. I tre si sarebbero seduti a tavola per parlare, ma quando De Poi avrebbe detto «se succede un'altra volta ti denuncio» Artus avrebbe preso la forbice. «La ha puntata al collo di Romano - ha raccontato la compagna - e poi quando lui lo ha disarmato ha preso un coltello da cucina intimando te sbudee». Ma i due testi, De Poi e la compagna, avrebbero dato due versioni diverse della vicenda. Infatti il giudice ha richiamato la donna, cercando di fare chiarezza. È stato richiesto più volte anche perché lei non avesse denunciato quei palpeggiamenti e lei ha spiegato: «Mi vergognavo». Alla fine il processo è stato rinviato.

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