Gelo d'aprile, la Regione Veneto batte cassa al ministro Martina

Lunedì 8 Maggio 2017
BELLUNO - (d.t.) Gelo d'aprile: la Regione Veneto bussa a Roma per risarcire l'agricoltura bellunese. L'improvviso colpo di coda dell'inverno ha messo in ginocchio campi e coltivazioni. A fine aprile le temperature sono tornate sotto zero: brina, neve anche a bassa quota e piogge gelate hanno bruciato fiori e gemme. E, di fatto, hanno cancellato buona parte del futuro raccolto di mele, pere, ciliegie, oltre che dei piccoli frutti. Messe a dura prova anche viti e coltivazioni di mais. I danni non sono ancora stati stimati al millimetro. Ma intanto la Regione ha sollecitato il Ministero per le politiche agricole ad attivare gli interventi compensativi per i danni. L'assessore regionale all'agricoltura, intervenendo alla riunione della commissione per le politiche agricole della Conferenza delle Regioni, ha rappresentato i danni subiti dai produttori veneti e bellunesi. E ha sottoscritto una richiesta urgente di incontro con il ministro Maurizio Martina per rivedere il sistema di assicurazioni e indennizzi per danni climatici. In questo momento, infatti, l'eventuale attivazione del Fondo di solidarietà (decreto legge 102/04) appare preclusa per carenza di sostanziali risorse. «La Regione sta monitorando le aree interessate dai danni tramite Avepa, anche se per ora la stima puntuale risulta difficile - dice l'assessore Giuseppe Pan - Le evidenze dei danni alle colture potranno essere confermate a fine maggio. Erano settant'anni, dal 1957, che non si registrava un così brusco cambiamento climatico, con escursione termica di oltre venti gradi nel giro di poche ore. Per attivare il Fondo di solidarietà nazionale, il danno deve essere pari almeno al 30% della produzione lorda vendibile della zona delimitata: poiché si tratta di danni estremamente puntuali all'interno di una stessa azienda, le delimitazioni dovranno essere molto circoscritte. Intanto, per l'immediato servirebbe una deroga al piano assicurativo annuale».

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