Galan non infierì su Villa Rodella

Mercoledì 26 Ottobre 2016
ROVIGO - È finita in archivio l'inchiesta a carico dell'ex Governatore del Veneto ed ex ministro, Giancarlo Galan, e della moglie Sandra Persegato, finiti sotto accusa per il presunto danneggiamento di villa Rodella, a Cinto Euganeo, confiscata a seguito del patteggiamento di due anni e dieci mesi concordato dall'esponente politico di Forza Italia per il reato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta per lo scandalo Mose.
A chiedere l'archiviazione del fascicolo è stato il procuratore capo di Rovigo, Carmelo Ruberto, ritenendo che vi sia stata «una mancanza di dolo» e «un'evidente buona fede» da parte dell'ex presidente della Regione del Veneto e della moglie.
Prima di lasciare la villa, nell'ottobre dello scorso anno, erano stati staccati wc, camini, termosifoni e altro materiale interno ed esterno al manufatto: ad accorgersene furono gli uomini della Guardia di Finanza che effettuarono un sopralluogo nei giorni seguenti all'uscita di Galan e consorte. Fu aperta un'inchiesta e, nel frattempo, l'ex Governatore, trasferitosi a scontare la pena agli arresti domiciliari nella villa di un amico, a Rovolon, ha fatto provvedere al ripristino dei locali danneggiati.
A seguito dell'archiviazione, i legali di Galan hanno chiesto al Tribunale di sorveglianza di Venezia che venga concesso al loro assistito il beneficio di 45 giorni di liberazione anticipata che, nei mesi scorsi, gli era stata negata proprio a seguito dei danneggiamenti di villa Rodella. Se questa istanza venisse accolta, l'ex Governatore dovrebbe tornare in libertà a metà novembre.
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