Fusione Bpm-Banco, primo sì della Bce

Martedì 21 Giugno 2016
Il piano industriale per la fusione tra Banco Popolare e Bpm supera il primo tagliando della Bce. E il Banco che ieri ha perfezionato la vendita del primo di tre stock di non performing loan (npl) in fase di dismissione per 152 milioni lordi, si avvia a chiudere l'operazione di rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo con il tutto esaurito: i termini per l'aumento scadono domani. Tutto secondo la tabella di marcia prefissata che nelle ultime ore avrebbe avuto un preliminare sostegno della Vigilanza europea.
Una task force di una dozzina di membri delle squadre miste di controllo (si chiamano joint supervisory team) avrebbe avuto un vertice a Verona con i vertici dei due istituti. Nella riunione sarebbe stato discusso il piano industriale 2016-2019 approvato dai consigli del 16 maggio e inviato a Francoforte il 30 dello stesso mese. L'incontro sarebbe servito per esaminare tutti gli aspetti del business plan (finanziari, industriali, governance) che darà vita al terzo gruppo bancario con 2467 filiali, 170 miliardi di attivo e un indice patrimoniale (Cet1) al 12,9%. Ci sarebbero da approfondire alcuni passaggi per metterli meglio a fuoco anche rispetto alla tempistica. Va detto che per ragione di iper formalismo, Eurotower chiede che venga presentata un'istanza ex novo per la nascita della banca fusa attraverso un'operazione di unione. I consulenti del Banco e di Bpm pensavano, invece, che a seguito della fusione la nuova entità ereditasse la licenza bancaria dai "genitori", ma così non è e pertanto nei prossimi giorni verrà inoltrata una formale richiesta autorizzativa che non dovrebbe intralciare i tempi. Così come anche gli ulteriori approfondimenti scaturiti dal confronto di ieri se in teoria potrebbero far ripartire da zero i 90 giorni per ottenere il definitivo via libera, da parte degli uomini della Bce sarebbe stato assicurato che la tempistica sarà rispettata. E che entro settembre dovrebbe essere acceso il disco verde, consentendo alle assemblee straordinarie di tenersi entro ottobre. La Vigilanza europea si riserva di verificare direttamente la capacità dei futuri consiglieri di Banco Bpm spa attraverso colloqui onetone.
Ieri il Banco ha ceduto a Banca Ifis un portafoglio comprendente 9mila debitori relativi a crediti chirografari, per il 76% da scoperti di conto corrente. La cessione comporta un addebito di sei milioni a conto economico.
Riguardo l'aumento, finora sono stati raccolti oltre 400 milioni e secondo fonti di Mediobanca e Merrill Lynch, le banche del consorzio, oggi e domani ci sarà l'adesione degli investitori istituzionali coprendo l'intero book.

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