Febbre da gioco: il saldo è salito a 260 milioni

Venerdì 23 Giugno 2017
Belluno come Las Vegas. Non ci saranno le roulotte e il black-jack, ma quanto a febbre da gioco la provincia dolomitica è malata grave. Il termometro segna una temperatura peggiore rispetto a quanto previsto. Perché adesso sono arrivati gli ultimi dati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E sono distanti dai 183 milioni di euro segnalati appena un mese fa come cifra totale giocata nel 2016. Molto distanti: 260 milioni di euro (260.321.917,37 euro per l'esattezza). Il motivo della differenza? «Operazioni recenti di conguaglio», così recita la lettera dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che risponde alle richieste del coordinamento Slotmob Belluno. Insomma, il gioco cresce rispetto ai 247 milioni giocati nel Bellunese nel 2015. I 260 milioni del 2016 (225 milioni di gioco fisico più 34 milioni di gioco telematico) significano 1.258,47 euro pro capite. Ovviamente nel conto ci stanno anche i neonati, gli anziani ammalati e tutti quelli che non sanno neppure cosa sia un gratta e vinci o una slot machine. Nella classifica della cifra giocata, svetta ovviamente Belluno, con quasi 79 milioni di euro (72,7 milioni da gioco fisico, 6,2 milioni da gioco telematico), seguita da Feltre (36 milioni), da Cortina (13,6 milioni) e da Santa Giustina (13,5 milioni). Se invece si guarda alla cifra pro capite, in testa c'è una sorpresa, Alleghe, con 2.325 euro bruciati in slot e lotterie. Dietro, Cortina (2.315 euro pro capite), Belluno (2.201 euro pro capite) e Santa Giustina (1.994 euro pro capite).

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