Esportazioni: boom trainato dagli occhiali

Sabato 1 Ottobre 2016 di I dati Istat confermano il trend dei primi 6 mesi In provincia il maggior incremento regionale
BELLUNO - (dt) Rallenta. Ma non si ferma. Semplicemente corre più piano rispetto ad un anno fa. È l'export bellunese, che continua a fare da traino all'economia della provincia dolomitica. I dati Istat relativi ai primi sei mesi 2016 (elaborati dalla Camera di Commercio di Belluno) confermano quella che era la previsione: l'exploit dello scorso anno (+13%) sarebbe stato irripetibile. Così è stato, in effetti. Ma non per questo la propensione all'esportazione si è fermata. Anzi, Belluno si conferma più "esterofila" del resto del Veneto. Infatti, se le esportazioni venete risultano pressoché ferme rispetto ad un anno fa (+0,3%), Belluno cresce del 3,3%. È vero che lo slancio che aveva animato l'interscambio bellunese lo scorso anno ha perso d'intensità; tuttavia, l'analisi congiunturale delle esportazioni mostra valori comunque buoni (+2,1% sul primo trimestre 2016), con movimentazioni trimestrali che si approssimano ai 1.080 milioni di euro, tra i massimi storici. (((tormend))) Il merito, ancora una volta, è dell'occhialeria che solca i mercati esteri con grande disinvoltura (la crescita da gennaio a giugno è del 2,6%). Il prodotto per eccellenza del distretto bellunese è il vero cavallo di battaglia della provincia dolomitica, visto che rappresenta il 75% dei flussi di vendita provinciali. Se l'occhiale vola, pur rallentando, tengono bene anche i macchinari, che segnano un +3,8% (anche se il dato era +12,7% nel primo trimestre 2015). Il settore si conferma dinamico sui mercati extra-Ue (+12,1%), ma mantiene le posizioni anche all'interno dell'area euro (+2,4%). Prosegue il momento favorevole dei prodotti in gomma e plastica (+15,9%) sostenuto dalle vendite indirizzate verso il nord America e l'Unione Europea, in particolare Spagna e Romania. Importanti riscontri anche per le apparecchiature elettriche (+13,3%), per la concia e le lavorazioni in pelle (+31,1%) e per i prodotti alimentari (+15,1%). Poche, ma significative le voci in rosso, su cui spicca sia per intensità (-10,9%) che valore (-3,7 milioni di euro) la carpenteria metallica. La causa? Il deciso calo della domanda da parte della Germania. Seguono la metallurgia (-2,5%), i mobili (-6,4%), gli elettrodomestici (-10%) e il legno (-19,5%), per un totale di oltre 3 milioni di mancate esportazioni.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci