Dubbi sul decreto fiscale Aggiustamenti in vista su sanzioni e tributi locali

Martedì 25 Ottobre 2016 di La norma già in vigore parla di ruoli ma migliaia di Comuni usano altre forme di ingiunzione e chiedono di aver voce in capitolo
Chi vuole aderire alla rottamazione delle cartelle dovrà attendere ancora qualche giorno. Il decreto fiscale del governo è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e quindi è in vigore da ieri, ma servirà comunque un po' di tempo - al massimo quindici giorni, secondo quanto prescrive lo stesso decreto - per la messa a punto dei moduli con i quali il debitore potrà chiedere di essere ammesso alla proceduta. Ma anche il testo definitivo non cancella tutti dubbi sulla definizione agevolata e non è escluso che alla fine per un chiarimento definitivo si rendano necessari ritocchi in Parlamento.
Il primo punto da approfondire riguarda la possibilità di applicare la procedura a livello locale. Sono circa 4.500, dunque più della metà del totale, i Comuni che non si servono più di Equitalia. Ieri l'Anci ha chiesto che anche in questi paesi e città ci sia «parità di trattamento per i contribuenti». Ovvero sia possibile rottamare le cartelle sia per quanto riguarda tributi locali sia le multe stradali. Forse era questa la volontà del governo, come sembrano indicare le parole del sottosegretario all'Economia Zanetti: «Non è una norma solo su Equitalia, è una misura destinata a operare su tutti i ruoli affidati ai concessionari della riscossione». Ma il problema sta proprio nel termine ruoli con il quale si apre l'articolo 6 del decreto. I Comuni che si servono di altre società di riscossione almeno in larghissima maggioranza hanno infatti scelto il sistema alternativo della cosiddetta ingiunzione di pagamento e quindi non rientrerebbero nel provvedimento appena approvato. Questo è ciò che segnala l'Anci, che pure apprezza i possibili «effetti positivi» delle misure del governo.
Ma i Comuni fanno con forza anche un'altra richiesta: poter decidere se applicare o meno nel proprio territorio la definizione agevolata. Questo perché in alcune realtà i sindaci utilizzando forme di collaborazione volontaria sono riusciti in larga parte a recuperare le somme dovute dai cittadini ed hanno poi concentrato la propria attenzione su pochi grandi evasori, i quali paradossalmente con la nuova procedura riuscirebbero a sottrarsi al giudizio in corso.
Infine potrebbe essere necessario un aggiustamento tecnico per le multe stradali, le quali essendo di per sé sanzioni (e non tributi) non rientrano nella sanatoria, se non per gli interessi e per le maggiorazioni di un decimo ogni semestre previsto dalla legge del 1981.
Una volta chiarito il quadro, i contribuenti avranno tempo fino al 21 gennaio per fare le proprie scelte. In alcuni casi aderire sarà conveniente, in altri meno. La decisione dell'esecutivo di fissare a quattro il numero massimo di rate riduce forse l'appetibilità dell'opzione. Chiaramente una cartella sarà più conveniente da rottamare se antica e dunque più carica di interessi, oppure se si riferisce ad un tributo che prevede una sanzione particolarmente elevata.
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