Dopo Venezia nel 2015, a tingersi di fucsia stavolta avrebbe dovuto essere Chioggia.

Mercoledì 8 Giugno 2016
Dopo Venezia nel 2015, a tingersi di fucsia stavolta avrebbe dovuto essere Chioggia.
Dopo Venezia nel 2015, a tingersi di fucsia stavolta avrebbe dovuto essere Chioggia. Così, almeno, nei progetti di Luigi Brugnaro, sindaco del capoluogo lagunare che lo scorso anno sconfisse al ballottaggio il senatore del Pd Felice Casson strappando la città al centrosinistra e che per questa tornata elettorale ha fatto "campagna" ovunque, dentro e fuori la provincia veneziana, arrivando addirittura a Napoli. Ma se nel capoluogo campano Gianni Lettieri, che da Brugnaro ha preso colori e simboli, è arrivato a rincorrere al ballottaggio Luigi De Magistris (con uno scarto però di 18 punti), l'ondata fucsia si è fermata proprio in Veneto e soprattutto a Chioggia. Qui la candidata sostenuta da Brugnaro, Marcellina Segantin, non è nemmeno arrivata al ballottaggio, lasciando che a sfidare al secondo turno il sindaco uscente Giuseppe Casson sia il pentastellato Alessandro Ferro. Si dirà: le bastavano 368 voti per andare al secondo turno, ma il dato di fatto è che lo "schema Brugnaro" al di fuori dei confini di Venezia, nonostante una campagna elettorale con grande impiego di forze, non ha sfondato.
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