Dopo l'attentato condanna musulmana

Mercoledì 23 Agosto 2017
BELLUNO - (A.Tr.) La comunità islamica di Belluno condanna. A pochi giorni dall'ennesimo atto terroristico le tre associazioni musulmane di Belluno, Assalam, Anour e Insieme per il Bene Comune, prendono posizione e lo fanno sapere ai bellunesi. «La comunità islamica di Belluno e provincia scrivono ha accolto con dolore e sgomento l'atto terroristico di Barcellona. Nel condannare con forza questo genere di crimini, i musulmani bellunesi esprimono la loro totale solidarietà e vicinanza ai parenti delle vittime e alle persone ferite, in particolare alla famiglia di Luca Russo, il 25enne di Bassano del Grappa. La comunità musulmana di Belluno considera il terrorismo di stampo religioso un comportamento alieno alle religioni e tanto più all'Islam, che insegna come la vita sia un dono di Dio e vada protetta con ogni mezzo». La condanna si spinge a dichiarare tutto l'impegno nel contrastare, oggi e sempre, atteggiamenti violenti e integralisti. Per Belluno, d'altra parte, l'argomento è scottante dopo la partenza dei due foreign fighters, Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski e dopo le polemiche e le preoccupazioni sollevate da cittadini e da politici sulla concessione al gruppo Insieme per il Bene Comune di spazi per le proprie attività culturali all'interno del complesso dell'ex caserma Piave. «I musulmani bellunesi proseguono i rappresentanti delle tre associazioni ribadiscono come alla base di questi atti diabolici ci sia una cultura religiosa distorta basata sull'ignoranza, sull'odio e sulla violenza che tradisce lo spirito più autentico dei testi sacri. Confermano quindi la loro netta presa di posizione contro questa cultura e rinnovano il loro impegno solenne per contrastarla e denunciarla laddove sarà necessario». Nella lettera, anche un accenno all'attività concreta, di pace, portata avanti dai tre gruppi. «In questi anni le associazioni hanno portato avanti un costante e silenzioso lavoro di formazione e di prevenzione concludono -. Possa Iddio Onnipotente preservare il nostro Paese da questi crimini odiosi e aiutarci a difendere il nostro diritto alla pace sociale».

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