Don Torta: le banche devono risarcire

Mercoledì 20 Gennaio 2016
Don Torta: le banche devono risarcire
(m.cr.) Don Enrico Torta e le altre associazioni dei piccoli azionisti delle Popolari venete tornano in campo. «Scusi vado di fretta, devo far messa alle 18 a Dese», fa il prete anti usura veneziano protagonista in questi mesi della battaglia contro la trasformazione in spa e la quotazione in Borsa delle due Popolari venete. Insieme a rappresentati delle associazioni ha assistito al dibattito in Regione dal loggione e ne è uscito convinto: «Abbiamo incontrato il presidente Luca Zaia e ci ha promesso che ci appoggerà nella nostra azione per difendere i cittadini derubati dalle banche: loro devono risarcire gli innocenti. E se non hanno i soldi, ci pensino la Banca d'Italia o la Bce, è una questione di etica».
Lo stanziamento dei 300mila euro per coprire le spese legali dei piccoli azionisti che vogliono fare causa a Veneto banca o a Vicenza per don Torta sono un buon primo passo. Il prete coraggio di Dese presto potrebbe incontrare di nuovo il presidente di Veneto Banca Pierluigi Bolla, che avrebbe concesso l'udienza, ma solo a lui, tagliando fuori gli altri rappresentanti del coordinamento dei piccoli azionisti arrabbiati. Una mossa che comunque non ha scomposto il fronte della protesta. «Sabato ci troveremo a Bologna con i rappresentanti delle associazioni degli azionisti delle quattro banche fallite per un confronto con alcuni esperti sulle prossime messo da attuare - dice l'avvocato trevigiano Andrea Arman che rappresenta azionisti della ex Piva - e poi ci stiamo organizzando per l'assemblea di Vicenza: siamo per il no alla spa. Meglio la liquidazione della Borsa».
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