Divisi sulla Provincia: liste senza programmi

Mercoledì 23 Agosto 2017
Padrin contro Manfreda. La Provincia è spaccata e la politica pure. Anzi, la politica latita. «Perché una partita come questa va gestita e governata: non si deve giocare sui nomi, ma sui programmi. E finora su progetti e strategie non abbiamo sentito manco una parola». La tocca piano, Irma Visalli. Ma non si può darle torto. In effetti, chi ha voluto spaccare il fronte dell'unitarietà dei sindaci non ha cercato di contrapporre un programma elettorale, ma solo il nome di un sindaco. Ecco perché Visalli, che siede nella segreteria regionale del Pd, chiede al suo partito di fare chiarezza. E di spostare il tiro della discussione su quelli che sono i progetti a medio-lungo termine per il futuro della Provincia. «Progetti che prescindono dal nome del futuro presidente - dice Visalli -. Il territorio in questo momento ha bisogno di sguardi sul futuro, di sapere come gestire la partita del referendum per l'autonomia, di portare avanti la specificità, di governare la questione delle centraline sul Piave, di governare lo sviluppo turistico. Tutti temi che devono essere affrontati indipendentemente da Mario Manfreda o Roberto Padrin, due persone che stimo in ugual modo». E la contrapposizione territoriale? C'è, è ovvio. Terre alte contro terre basse, periferia contro centro. «Dobbiamo superare questi campanilismi: la Provincia è una - ribadisce Visalli -. E serve che sia forte per poter mettere al centro le questioni fondamentali. Altrimenti si arriva alle solite divisioni». Divisioni che sembrano forti anche all'interno del Pd. Ed è per questo che l'ex assessore provinciale ha chiesto (e ottenuto) un assemblea urgente del partito a livello bellunese. Per capire che linea terrà il suo Pd. «Se è vero che Manfreda, tesserato Pd, è stato suggerito da Piccoli (senatore di Forza Italia, ndr) e Padrin è sponsorizzato da Feltre e Belluno, dove sta il bandolo della matassa? - si chiede Visalli -. Dobbiamo capire il percorso che c'è stato e discutere con gli amministratori di Centrosinistra cosa vogliamo fare il 10 settembre (giorno delle elezioni, ndr) e cosa abbiamo intenzione di fare della Provincia. Perché non è detto e non è giusto che un consigliere comunale Pd voti Manfreda solo perché è Pd: dobbiamo lavorare sui programmi».

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