BELLUNO - (d.t.) I contributi regionali piacciono. E funzionano. La prima risposta alla chiamata della Regione sembra essere più che positiva. Perché diversi albergatori credono nella scommessa e svecchieranno i loro hotel. Come? Con una parte dei contributi messi a disposizione dalla giunta regionale. Dodici milioni di euro non saranno sufficienti per far spuntare centri benessere, saune e piscine in tutte le strutture ricettive bellunesi. Però qualcosa possono fare. Ammontano appunto a 12 milioni di euro le risorse che la Regione ha messo a bando, con fondi del Por Fesr 2014-2020, destinati all'ammodernamento, ristrutturazione e innovazione delle strutture ricettive per migliorare la qualità dell'offerta turistica delle destinazioni venete. Sono ammissibili le spese per ampliamento, ristrutturazione, manutenzione e riconversione degli alberghi; ma anche per la realizzazione di aree benessere, piscine, sale congressi. Due i regimi di sostegno previsti: quello de minimis, che prevede la concessione di contributi fino all'importo massimo di 200mila euro, nell'arco di tre esercizi finanziari; e aiuti in conto capitale che variano dal 10% della spesa ammissibile per le medie imprese, al 20% per le micro e piccole imprese. «La partecipazione del Bellunese è alta per il momento (e il bando si chiuderà solo in febbraio, ndr) - dice Walter De Cassan, presidente Federalberghi - C'è grande voglia di rinnovare tra le imprese del settore e so che sono molti gli albergatori che fanno domanda di contributi. Questo è positivo, perché se il fondo verrà esaurito dalle richieste, è più facile che possa essere rifinanziato dalla Regione. Il futuro passa da qui».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".