Dall'infermiera al manager bancario: i bellunesi d'Inghilterra pronti a tutto

Domenica 26 Giugno 2016
Brexit vista dall'altra parte della Manica, tra delusione, attesa, ed un pizzico d'ottimismo. Con la paura che non sfiora più di tanto i bellunesi d'Inghilterra. Marta Caviola vive a Londra da tre anni: «Nonostante tutto questo trambusto mi sento tranquilla, credo nelle mie capacità, penso che non verrò ostacolata se vorrò continuare a lavorare qui: noi infermieri italiani siamo troppo forti!».
Marta, 27 anni, dopo vari tentativi di trovare un posto vicino a casa, aveva fatto il salto ed ora lavora in terapia intensiva in un ospedale pubblico in centro a Londra. «Qui sono tutti allarmati, ma per il processo d'uscita servono due anni, adesso occorre solo stare con i piedi per terra.» È prudente il parere di Francesco Zovi, classe 1984, manager alla Lloyds Banking Group, il secondo più grosso gruppo bancario e assicurativo del Regno Unito. Qui vive da due anni con moglie e un figlio, prima a Londra poi a Leeds. «La Brexit sta scuotendo l'animo dell'Europa e dei mercati, poichè è un fenomeno senza precedenti. I cambiamenti effettivi, però, richiederanno molto tempo. Ora c'è solo la paura, quando essa svanirà tutto inizierà lentamente a cambiare. It's no big deal, almeno per il momento.» Zovi si occupa di catastrofi naturali e del rischio economico da esse derivanti. «L'università italiana mi ha fornito ottimi mezzi e conoscenze - è la premessa - ma non ha aperto strade. L'Inghilterra, invece, mi ha accolto a braccia aperte.» Sul futuro della Brexit? «Dipende da come andranno le negoziazioni tra i membri dell'unione. Suggerisco prudenza nel fare considerazioni radicali.» Un velo di tristezza è già nel tono di voce di Patricia Mitchell, scozzese dell'Aberdeenshire. Chiropratica, ha passaporto britannico e vive a Belluno dal 1993. «Sono delusa perché io mi sento europea, tutti i miei parenti hanno scelto remain». Nel 2014, in quanto non residente in U.K., non aveva votato al referendum per l'indipendenza della Scozia dalla Gran Bretagna: «Ma adesso la situazione è diversa. Io, dovendo scegliere, vorrei la Scozia con l'Europa».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci