CORTINA - (M.Dib.) Il protocollo, firmato ieri a Cortina, redatto in italiano e tedesco, è un documento semplice, di pochi punti. Nelle premesse indica le Dolomiti patrimonio ambientale e culturale, così come tutelato dall'Unesco, che deve avere comunque un accesso facile, da consentire la coabitazione delle popolazioni e mantenere l'efficienza economica, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Le Alpi non sono un limite che divide, ma un territorio che unisce. Si ricorda il passato collegamento ferroviario fra Cadore, Ampezzo e Pusteria. Il nuovo intervento è in linea con la Convenzione delle Alpi del 1991. Si guarda al grande lavoro fatto in Pusteria, per potenziare quella direttrice ferroviaria, da Fortezza a Lienz.
Nelle motivazioni ideali, si cita la forte sensibilità comune per i collegamenti in rete, per contribuire in modo decisivo a promuovere e riqualificare il sistema turistico, economico, produttivo delle valli alpine, limitando i problemi dell'isolamento e il progressivo spopolamento della montagna. Il protocollo vero e proprio dichiara l'intenzione di avviare, di comune accordo fra la Regione Veneto, la provincia di Bolzano, con il coinvolgimento del Governo italiano, una collaborazione per la stesura di un progetto condiviso, per la nuova ferrovia. Le parti compongono un gruppo di lavoro, con gli enti e le rispettive società di trasporti, interamente controllate. Il coordinamento è affidato, a rotazione, per 18 mesi: inizia Venezia. Ogni sei mesi il gruppo di lavoro porterà una relazione sul lavoro svolto. I costi per la redazione dello studio saranno coperti da finanziamenti comunitari; se non fossero sufficienti, interverranno le parti. La durata del protocollo è di tre anni, prorogabile per un altro triennio. Entro un anno dalla sottoscrizione, le parti si impegnano a valutare congiuntamente, ed eventualmente con altri enti coinvolti, le prime risultanze delle attività programmate.(((dibonam)))
Nelle motivazioni ideali, si cita la forte sensibilità comune per i collegamenti in rete, per contribuire in modo decisivo a promuovere e riqualificare il sistema turistico, economico, produttivo delle valli alpine, limitando i problemi dell'isolamento e il progressivo spopolamento della montagna. Il protocollo vero e proprio dichiara l'intenzione di avviare, di comune accordo fra la Regione Veneto, la provincia di Bolzano, con il coinvolgimento del Governo italiano, una collaborazione per la stesura di un progetto condiviso, per la nuova ferrovia. Le parti compongono un gruppo di lavoro, con gli enti e le rispettive società di trasporti, interamente controllate. Il coordinamento è affidato, a rotazione, per 18 mesi: inizia Venezia. Ogni sei mesi il gruppo di lavoro porterà una relazione sul lavoro svolto. I costi per la redazione dello studio saranno coperti da finanziamenti comunitari; se non fossero sufficienti, interverranno le parti. La durata del protocollo è di tre anni, prorogabile per un altro triennio. Entro un anno dalla sottoscrizione, le parti si impegnano a valutare congiuntamente, ed eventualmente con altri enti coinvolti, le prime risultanze delle attività programmate.
