«Contro il dissesto un ente eletto e un sistema fiscale ben diverso»

Mercoledì 27 Luglio 2016
BELLUNO - (D.T.) «Basta elemosine: la Provincia è un malato grave». Non usa giri di parole il Bard. Che denuncia la situazione delle casse di Palazzo Piloni, sull'orlo del dissesto finanziario. «I nostri sindaci, il nostro territorio, sono sotto scacco delle elemosine che arrivano oggi dal Governo, domani dai Fondi di Confine - sottolinea il movimento autonomista -. Lo stato economico dell'ente è preoccupante, e non bastano le promesse di pochi milioni di euro per far cessare l'allerta. Per il consigliere provinciale con delega al bilancio, Serenella Bogana, i trasferimenti annunciati dal sottosegretario Bressa per settembre si aggirerebbero attorno ai 3 milioni di euro, a fronte dei 4,8 milioni mancanti per chiudere il bilancio: e il resto? Verrà coperto col taglio dei costi e, quindi, dei servizi? L'abbiamo detto e lo ribadiamo: la Provincia dei sindaci non funziona». La ricetta per salvare l'ente? Elettività e fiscalità differente. «Le necessità di questo territorio sono chiare: una Provincia elettiva, con rappresentanti forti che possano contrattare realmente con Governo e Regione, e soprattutto una fiscalità differente. Che sia la zona franca, che sia l'autonomia finanziaria, che sia una nuova soluzione, ora non importa: il Bellunese lascia ogni anno a Roma quasi un miliardo di euro e si ritrova ad elemosinare pochi spiccioli per far pareggiare un bilancio, senza possibilità di investimenti e di progettualità. Il destino di questo territorio non può poggiare solo su minimi trasferimenti o sui soldi di Trento e Bolzano. Il Governo, tramite i suoi esponenti bellunesi, si impegni a riconoscere quanto dovuto e quanto necessario alla Provincia».

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