Contro il dissesto idrogeologico in arrivo un milione e 350mila

Lunedì 26 Settembre 2016
BELLUNO - Un milione 350mila euro contro il dissesto idrogeologico. A tanto ammontano i contributi distribuiti dalla Provincia alle Unioni Montane per la difesa del suolo. Si tratta della cifra per il 2016, superiore a quanto stanziato nel 2015. Eppure, non basta. Sì, perché le Unioni Montane erano state chiarissime nell'assemblea dei sindaci andata in scena il 28 giugno scorso: chiedevano che i canoni idrici gestiti da Palazzo Piloni (circa 15 milioni di euro all'anno) tornassero tutti a finanziare la «battaglia» contro frane, smottamenti e dissesto; chiedevano che la Provincia erogasse tutte le risorse disponibili entro dicembre; al limite, non meno di 3 milioni di euro. La presidente rispose che l'amministrazione di Palazzo Piloni non si sarebbe presa la responsabilità di destinare alle Um tutto ciò che esce dall'ordinaria amministrazione. E adesso, tre mesi dopo, ecco la certezza: un milione 350mila euro. Non un centesimo di più. D'altronde, con i canoni idrici la Provincia deve far quadrare il bilancio, visto che lo Stato non le molla neppure un euro. IL DETTAGLIO L'Unione Montana Feltrina è quella che si prende la fetta più grande (238.140 euro). C'è poi l'Um Agordina (206.280), seguita dalla Cadore-Logaronese-Zoldo (113.670); la Valbelluna prende 139.725 euro, la Belluno-Ponte nelle Alpi arriva a quota 148.770 euro, mentre la Centro Cadore arriva a 170.505 euro; la Comelico-Sappada riceve 128.655 euro, la Valle del Boite 127.980 euro, l'Alpago appena 76.275 euro.

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