Contributi alla Protezione Civile: Rocca Pietore Comune virtuoso

Lunedì 26 Settembre 2016
Se è vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno, anche la Protezione Civile si misura nel momento delle calamità. Il terremoto del Centro Italia lo sta dimostrando. Ma anche in un territorio fragile come quello bellunese, la dimostrazione è all'ordine del giorno. Ma quanto spendono i Comuni bellunesi per la Protezione Civile? Poco. Tutto quello che possono. Che è comunque meno rispetto ad altre zone d'Italia. Lo dicono i numeri del rapporto Openpolis (il portale che mette in ordine i numeri di tutti i bilanci comunali dello Stivale). Non significa che l'azione di prevenzione o di gestione delle emergenze sia inferiore. E neppure che le amministrazioni comunali tralascino una funzione importantissima per il territorio. Il dato va letto alla luce della grande presenza del volontariato. E serve da monito al Governo centrale perché si renda conto che i tagli ai municipi possono tradursi anche in meno risorse alla Protezione Civile.
I DATI

Il Comune bellunese che spende di più per le tute fluo è Rocca Pietore. Il dato relativo all'inizio del 2015 (ultimo dato disponibile) dice che 70,41 euro pro capite vengono destinati alle spese per funzione di Protezione Civile. Nella classifica regionale, Rocca è al secondo posto (davanti c'è Tarzo, con 77,41 euro pro capite). Ma il numero è infinitamente piccolo se confrontato con il resto del Paese. Perché c'è chi supera i 15mila euro a cittadino.
IL BELLUNESE

Dopo Rocca Pietore, c'è Zoppè di Cadore, quarto Comune del Veneto con una spesa pro capite di 49,28 euro. Staccato (al settimo posto in Veneto), Voltago Agordino, con 22,69 euro pro capite. Il capoluogo (115° posto a livello regionale) si ferma a 1,95 euro pro capite. Feltre arriva a quota 1,27 euro a cittadino.

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