CESIOMAGGIORE
«Troppo presto per andarsene così velocemente».

Domenica 24 Settembre 2017
CESIOMAGGIORE
«Troppo presto per andarsene così velocemente». Sono queste le parole del parroco di Cesiomaggiore, don Andrea, pronunciate ieri pomeriggio nell'omelia pronunciata al funerale di Antonella Casanova, la cinquantenne morta giovedì mentre stava cercando di accendere la stufa della cucina della sua abitazione di via Rai con l'alcol. Una folla immensa di persone si è stretta intorno al marito Vito Greco, al figlio quindicenne Leonardo, ai genitori Romana e Nino e ai parenti tutti della donna. Il rito funebre è stato molto semplice ma altrettanto toccante in quanto questa drammatica scomparsa è arrivata in maniera improvvisa e inaspettata. Il parroco ha cercato di ritrarre la figura di Antonella, una persona discreta, semplice, che non voleva visibilità nonostante fosse attiva nel mondo del volontariato; la donna cercava in particolare di aiutare chi aveva più bisogno. Non ha voluto mancare di ricordare Antonella l'associazione Cesiosolidarietà, di cui la donna faceva parte. «Una persona che operava in maniera silenziosa, vicina ai bisognosi, che ci dava una mano anche dal punto di vista burocratico viste le sue competenze professionali» ricordano dal sodalizio. Antonella Casanova infatti lavorava in banca.
Dopo la funzione la salma ha proseguita verso il cimitero dove i tanti amici e conoscenti della donna e dei suoi familiari hanno rivolto l'ultimo saluto.
La tragedia si è consumata fra le mura domestiche. Da quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Feltre, intervenuti sul posto, la donna, 50 enne, si stava apprestando ad accendere il fuoco nella stufa economica della cucina, probabilmente per preparare il pranzo al figlio che di lì a poco avrebbe fatto ritorno da scuola. Per questo ha preso l'alcol che, inaspettatamente, può causare un ritorno di fiamma. Cosa che, dalle prime ipotesi, è successa. Gli indumenti sintetici che Antonella indossava hanno alimentato il fuoco che in pochi istanti l'ha avvolta. Ricoperta dalle fiamme, la donna si è accasciata sul tavolo per poi finire sulla poltrona che ha iniziato ad ardere. Le fiamme, forse perché l'ambiente era chiuso, non si sono propagate alla cucina ma si sono contenute alla poltrona. A terra era presente anche dell'acqua, per cui non è da escludere che Antonella, nell'estremo tentativo di salvarsi, abbia provato a spegnere le fiamme con l'acqua del rubinetto presente nella cucina. Nessuno ha udito le sue urla. Dall'esterno sembrava che non fosse accaduto nulla. Pochi minuti prima delle 13, il figlio ha fatto ritorno da scuola. Ha subito udito il suono dell'allarme antincendio ed ha visto il fumo. Ha quindi immediatamente chiesto aiuto, non avendo le chiavi di casa con sè. A raccogliere il grido un vicino di casa, vigile del fuoco in pensione, che ha poi scoperto il corpo carbonizzato della donna.
Eleonora Scarton

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