Caserma Piave: una sala ai musulmani

Venerdì 24 Febbraio 2017
BELLUNO - (A.Tr.) «Il problema è la moschea o sono i terroristi?» la vice sindaco e assessore al bilancio Lucia Olivotto invita a farsi qualche domanda. Perché il dubbio sollevato dal candidato Paolo Gamba in merito alla natura e all'attività dell'associazione Insieme per il Bene Comune a cui l'amministrazione ha concesso uno spazio all'interno dell'ex caserma Piave ha generato un panico collettivo a suo dire immotivato. «Si tratta di una realtà presente sul territorio da anni che opera con i Focolarini e ha organizzato, tra le altre manifestazione, anche la marcia della pace nel 2015 e la cena solidale per raccogliere fondi per i terremotati un mese fa spiega Olivotto -. Hanno chiesto una sala per le loro attività che spaziano dai corsi di italiano a quelli di arabo fino al teatro, non vogliono farne una moschea tuttavia io dico, se anche queste persone si trovassero a pregare, che male farebbero?». Per l'amministrazione Massaro nessuno, solo che la popolazione oggi ha paura e lo stesso Gamba ha sollevato qualche riflessione. «Si dà spazio a situazioni che non si sa dove vadano a parare commenta -, è pericoloso. Mi chiedo, è questa una copertura per poi arrivare a creare una vera e propria moschea, quella che avrebbero voluto aprire in via Feltre? Come si possono prendere decisioni simili senza prima interpellare diverse voci tra cui il prefetto? Non è una scelta da farsi alla leggera». Gamba, da parte sua, per l'ex area militare di via Tiziano Aspetti aveva ben altri piani ai tempi dell'amministrazione Prade. Progetti che di certo non potrà rispolverare oggi, se anche vincesse la corsa alla poltrona di Palazzo Rosso. Poco male, a suo dire le periferie e il centro daranno comunque parecchio lavoro. «Il centro storico va rigenerato dichiara sicuro -, il commercio non basta più ad attirare persone, occorre aumentare i servizi. In quanto a piazza dei Martiri io toglierei tutti gli alberi, aumentano l'idea di chiusura in cui la città vive».

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