Carabinieri nella sede Aci: all'esame i fogli presenze

Mercoledì 27 Luglio 2016
BELLUNO - Non c'è pace per l'Aci Bellunese. Dopo il contenzioso che c'era stato un anno fa alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo l'Automobile Club balza di nuovo alla cronaca giudiziaria. Alcune settimane fa, a giugno, i carabinieri hanno effettuato un'acquisizione di documenti nella sede di piazza dei Martiri. «Non posso dire nulla in merito», afferma il vicepresidente Tiziano Introvigne contattato al telefono che invita a parlare con il presidente Lucio De Mori. Il presidente però non era presente al momento della perquisizione, c'era il segretario Gian Antonio Sinagaglia. «Io non sono stato coinvolto -dice il presidente De Mori - e non ho contezza di cosa sia stato chiesto. L'unica cosa che posso dire è che hanno chiesto il registro delle presenze. Sono rientrato dalla Sardegna il 14 di giungo e poi avevo altre manifestazioni da curare».
Dalle poche indiscrezioni trapelate tutto sarebbe partito da alcune «lamentele».
I carabinieri all'Aci sono comunque il segno di un'atmosfera di veleni che è iniziata prima delle elezioni di rinnovo del direttivo. Alla fine tra ricorsi e contro ricorsi con fatica nel luglio scorso venne eletto De Mori. «Non ho forzato la mano per essere eletto - sottolinea De Mori - ,non ho chiesto lo spostamento delle elezioni. Mi viene da pensare che l'interesse che c'è attorno all'Aci forse è per una manifestazione come la Coppa d'oro forse è quello che muove tutto».

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