Camera di commercio: un 2017 di sacrifici

Mercoledì 7 Dicembre 2016
Camera di commercio: un 2017 di sacrifici
Si rompe il salvadanaio e si utilizzano i risparmi. La Camera di commercio di Belluno-Treviso approva il bilancio preventivo 2017: sarà l'anno dei sacrifici. Alle imprese sarà chiesto di pagare qualcosa in più per l'iscrizione e, l'ente, contraccambierà mettendo sul piatto il frutto di anni di cinghie tirate, circa 3 milioni di euro. Insomma, si salvano i servizi ma a denti stretti. Le misure serviranno a tamponare i tagli alle entrate e, amministrando bene gli spiccioli, salteranno fuori anche iniziative nuove. «Contiamo di chiudere in positivo il bilancio 2017, con un avanzo di 300 mila euro spiega il segretario generale Romano Tiozzo -. Tuttavia il taglio del diritto camerale, con cui vengono a mancare circa 10 milioni di euro, e l'obbligo di girare allo Stato per l'abbattimento della spesa pubblica circa 1 milione e mezzo tolgono il 60% delle entrate. Per questo abbiamo deciso di attingere a risorse accantonate, quest'anno va così, certo i risparmi finiscono e poi si dovrà pensare ad altro».
Le imprese, da parte loro, verseranno il 20% in più per il diritto annuale, un balzello che farà aumentare gli introiti di circa 2 milioni ma consentirà, di contro, qualche manovra nuova. I servizi, per esempio, si faranno più vicini. L'intenzione è quella di aprire uno sportello camerale nelle sedi delle amministrazioni comunali di Agordo, Feltre, Alpago e Pieve di Cadore per agevolare le imprese e non obbligare più le persone a prendere la sede di piazza Santo Stefano come unico punto di riferimenti per determinati servizi; a questa novità si aggiungerà la consegna del certificato export direttamente a casa, possibilità già attiva a Treviso e da febbraio in arrivo anche a Belluno. «Come si può notare quella di Belluno è una Camera di commercio viva il commento del presidente Mario Pozza -, l'idea non è mai stata quella di metterla al traino di Treviso». Per fare questo, va da sé, un po' di razionalizzazione oltre alla naturale portata dall'unificazione dei due enti, sarà necessaria.
«Razionalizzeremo la struttura spiega Tiozzo -, il personale rappresenta il 35% della spesa, non sono previsti esuberi ma sette persone saranno allocate in altri enti, due dell'organico di Belluno e 5 di Treviso».

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