ROMA - Il Ministero del Tesoro e della Finanza Pubblica della Repubblica Argentina e la Task Force Argentina (Tfa) dell'Abi hanno raggiunto un accordo preliminare per risolvere la controversia legata ai tango bond. Dell'accordo beneficeranno i 50mila italiani detentori di circa 900 milioni di dollari di obbligazioni argentine che non accettarono gli swap proposti da Buenos Aires. Secondo i termini, l'Argentina definirà tutte le richieste fondate sul diritto internazionale relative alle obbligazioni in default detenute dagli individui rappresentati dalla Tfa per un pagamento in contanti pari al 150% dell'importo originario in conto capitale di tali obbligazioni. «Spero che, dopo il via libera del Congresso argentino e la definizione delle questioni legali si possa ragionevolmente arrivare a un pagamento ai nostri risparmiatori verso maggio/giugno», afferma il presidente della Tfa (task force Argentina) Nicola Stock dopo l'accordo preliminare raggiunto con Buenos Aires per chiudere il contenzioso sui tango Bond. «È importante che sia in contanti - spiega - perché molti obbligazionisti sono anziani e hanno atteso molti anni».
Il 23 dicembre 2001 La Repubblica Argentina ha dichiarato la moratoria sul debito pubblico, sospendendo il pagamento degli interessi ed i rimborsi del capitale in scadenza. Il 18 settembre 2002 Viene costituita la TFA (Task Force Argentina) allo scopo di tutelare a titolo gratuito gli interessi di piccoli investitori italiani in titoli di emittenti argentini, pubblici e privati. La TFA raccoglie deleghe da 450.000 investitori privati per circa 14 miliardi di euro.
Il 23 dicembre 2001 La Repubblica Argentina ha dichiarato la moratoria sul debito pubblico, sospendendo il pagamento degli interessi ed i rimborsi del capitale in scadenza. Il 18 settembre 2002 Viene costituita la TFA (Task Force Argentina) allo scopo di tutelare a titolo gratuito gli interessi di piccoli investitori italiani in titoli di emittenti argentini, pubblici e privati. La TFA raccoglie deleghe da 450.000 investitori privati per circa 14 miliardi di euro.