BELLUNO - (dt) A volte basta un profilo su Facebook o un indirizzo mail. Un nome,

Giovedì 17 Agosto 2017
BELLUNO - (dt) A volte basta un profilo su Facebook o un indirizzo mail. Un nome,
BELLUNO - (dt) A volte basta un profilo su Facebook o un indirizzo mail. Un nome, un cognome e poco di più. Gli hacker ci mettono poco a rubare le identità delle persone. E una volta che i dati personali sono in mani poco fidate, il gioco è fatto. Si chiama furto d'identità e le conseguenze possono essere davvero spiacevoli. Ne sanno qualcosa i bellunesi che nel 2016 hanno denunciato di aver subito una rapina dei loro dati personali. Sono pochi rispetto ad altre realtà, è vero. Ma sono pur sempre 33 persone. Non pochissime, A dare il numero esatto è l'Osservatorio sui furti d'identità e le frodi creditizie, realizzato da Crif (sistema di informazioni creditizie e business information). Nell'ultimo aggiornamento si stima che nell'intero anno 2016, a livello nazionale, i casi di frode creditizia o emissione di cambiali e assegni a nome altrui perpetrati mediante furto di identità siano stati più di 26.100, con una perdita economica che supera i 152 milioni di euro. Il dato, in ulteriore crescita a fronte dei circa 25.300 casi rilevati nel corso dell'anno precedente, conferma un fenomeno in costante espansione. All'interno del numero ci stanno anche i casi veneti: 1.260 casi nel 2016 (+4,7% rispetto all'anno precedente). Belluno se la passa bene, perché il maggior numero di frodi è stato registrato nelle province di Padova e Vicenza, entrambe con 247 casi, seguite a ruota da Venezia, con 241 casi. La zona dolomitica è invece la provincia veneta meno colpita da questo fenomeno criminale, ma restano comunque 33 i casi registrati nel 2016. Cosa succede a chi subisce un furto d'identità? Di solito a risentirne sono la carta di credito e il conto in banca. Dall'ultimo aggiornamento dell'Osservatorio di Crif emerge che il prestito finalizzato continua ad essere di gran lunga la tipologia di prodotto di credito maggiormente colpito. Solitamente le vittime del furto se ne accorgono entro sei mesi. Eppure, il 19,3% delle frodi viene scoperto addirittura dopo 3 anni o più. Con disagi annessi e connessi per ricostruire l'accaduto.

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