BELLUNO - (a.tr.) Un flop le aperture domenicali in centro città. Nonostante

Sabato 18 Febbraio 2017
BELLUNO - (a.tr.) Un flop le aperture domenicali in centro città. Nonostante il gioiellino Fulcis lo struscio sul liston non ha appeal. Lo denunciano i commercianti riuniti nella consulta Ascom di Belluno attaccati da più fronti, le scorse settimane, per non aver aderito in massa all'invito del presidente Paolo Doglioni a tenere aperte le attività. Il fatto è che, fatti due conti, non conviene spiegano. «Domenica 29 gennaio e 5 febbraio sono state poche, in effetti, le realtà che hanno aderito all'invito di apertura e, purtroppo, anche per i più volonterosi l'esperimento si è rivelato un fallimento rivela il presidente della consulta Andrea Dal Pont -. Le tante persone che si sono viste in coda davanti a Palazzo Fulcis, una volta visitato il museo hanno lasciato velocemente la città, vuoi per il gran freddo vuoi per la poca predisposizione a fare quattro passi in centro dopo aver tanto pazientato per entrare gratuitamente nel palazzetto». Nell'ultima riunione, in cui gli esercenti hanno fatto il punto sull'andamento del lavoro in seguito all'avvio del nuovo contenitore culturale, una cosa è emersa con chiarezza: il Fulcis non basta per risollevare le sorti del centro storico, soprattutto la domenica quando in mancanza di grossi eventi di richiamo le piazze sono pressoché deserte da anni. Insomma, i commercianti sono disponibili a metterci il loro ma chiedono a chi di dovere ancora un piccolo sforzo. «Per animare la nostra città - continua Dal Pont - ben venga l'apertura di un così pregevole contenitore, ma poi ci vuole una grande organizzazione che promuova eventi collaterali di spessore e li pubblicizzi anche fuori provincia. Ci vogliono altre offerte per attrarre e fermare nel capoluogo potenziali clienti e, soprattutto, dobbiamo riqualificare il centro storico ripopolandolo di abitanti».
Insomma, il Fulcis non è la panacea alla desolazione del centro storico la domenica. Occorre risollevare l'appeal con iniziative di contorno secondo la categoria che, da parte sua, si mette pienamente a disposizione. «Vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento - conclude il presidente - e lo abbiamo dimostrato partecipando attivamente come associazione a tutta la progettualità».

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