BANCHE E SUICIDI
LA RICERCA
DELLA VERITÀ
Mi riferisco al caso del

Lunedì 20 Giugno 2016
BANCHE E SUICIDI
LA RICERCA
DELLA VERITÀ
Mi riferisco al caso del funzionario Mps morto "suicida". Nei mesi passati stampa e tv hanno dato ampio spazio alla ricerca di "verità" per i nostri sfortunati giovani concittadini trovati morti assassinati all'estero in circostanze tutte da chiarire e con evidenti depistaggi. Restiamo in Italia e mi chiedo perchè una coraggiosa moglie debba lottare contro gli apparati giudiziari per ottenere la riesumazione del corpo di suo marito e riaprire il caso.
Il Magistrato al momento del "fatto" non riteneva di evitare nei pensieri del comune cittadino dubbi e accertare da subito e con tutti i mezzi la verità? Visti tanti precedenti di morti "eccellenti" avvenuti nel nostro Paese.
Giuseppe Ave

Torre Di Mosto (VE)

ASSENTEISMO
DIFFICILE
CAMBIARE
Il decreto Madia finalmente punisce i parassiti pubblici e coloro che fanno finta di non vedere contravvenendo al proprio dovere di controllo.
Quello dei furbetti del cartellino è un'abitudine diffusa nel settore pubblico e parapubblico e ha un passato abbastanza remoto. Uno per tutti e per restare nel Veneto: fece specie lo scaldalo accaduto anni orsono al Palazzo di Vetro di Rovigo, sede di una sezione staccata della Regione Veneto, dove un centinaio circa di dipendenti si assentavano abitudinariamente senza che i Responsabili dei servizi denunciassero il fatto. La Magistratura, pur in presenza di lunghe indagini della Guardia di Finanza che aveva dimostrato il reato con numerosi filmati, finì con assolverne buona parte, senza indagare i dirigenti, vanificando il lavoro di anni di solerti servitori dello Stato.
Ora, con il decreto Madia, che punisce il dirigente connivente, la situazione dovrebbe migliorare, perché è previsto il licenziamento, magistratura permettendo, per coloro che non assolvono puntualmente e responsabilmente il proprio dovere.
Ma non è certo che sarà sempre così. La storia di vita vissuta dimostra che chi ha tentato di richiamare al proprio dovere collaboratori pigri e fannulloni è stato, prima sostenuto da amministratori responsabili e capaci, di estrazione imprenditoriale, per poi essere privato di diritti acquisiti e punito dai nuovi amministratori, di nomina politica e con una storia fallimentare alle spalle nella gestione della cosa pubblica, privi di capacità ma con l'appoggio di parte del Sindacato, oltre che di qualche lacchè, che mal sopportava che i propri iscritti e protetti fossero sottoposti a controlli.
Pare che si tratti di una mentalità dura a morire perché chi ha vissuto per anni nel settore pubblico, con pregevoli eccezioni, difficilmente sarà in grado di cambiare le proprie abitudini e acquisire una nuova cultura imprenditoriale.
Lettera firmata

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