Aumento, ordini allo 0,1% Zago: ma c'è ancora tempo

Mercoledì 15 Giugno 2016
Da giorni ormai si parla della mobilitazione dei grandi soci capitanati da Bruno Zago intenzionati a mettere le mani almeno sul 51% del capitale azionario. Una mossa voluta fortemente per difendere Veneto Banca dall'assalto del Fondo Atlante e mantenere un forte legame con il territorio. Lo stesso Zago, con grande ottimismo, aveva dichiarato: «Abbiamo sottoscrizioni ed impegni di sottoscrizione dell'aumento di capitale di Veneto Banca, ad un giorno dalla pubblicazione del prospetto informativo, già vicine ai 600 milioni».
Le cifre che filtrano oggi sono invece molto diverse: un milione o poco più raccolto fino a questo momento, lo 0,1%. E visto che ormai il tempo stringe, la montagna da scalare per arrivare, se non al miliardo almeno alle metà, è sempre più alta. Zago però rimane imperturbabile: «Mi piacerebbe sapere quali sono le fonti di queste notizie, evidentemente queste agenzie sanno più cose di quelle che so io. Fonti dirette non ne ho, le mie indicazioni sono comunque diverse. Ma, come tutti, saprò la verità solo la prossima settimana».
L'imprenditore trevigiano comunque non si fa impressionare. Per lui restano buone le promesse ricevute dagli altri soci, d'accordo sulla necessità di sottoscrivere l'aumento di capitale: «I soci che ho sentito io - ribadisce - erano tutti convinti. Poi non posso sapere se lo faranno effettivamente, mica li accompagno in banca. Ma resto fiducioso perché so cosa ci siamo detti. Fino all'ultimo giorno c'è sempre tempo per sottoscrivere».
Di certo la corsa, adesso, pare tutta in salita. Ma il desiderio di mantenere Veneto Banca legata al territorio è molto forte. E Zago intende provarle tutte per riuscirci: «Anche il presidente Ambrosini dice che la Banca non deve perdere il collegamento con il territorio? Mi fa molto piacere sapere che su questo c'è la massima sintonia». Il nostro obiettivo è solo quello di mantenere in piedi Veneto Banca».
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