Attacco nazi al sito dei pensionati

Venerdì 21 Luglio 2017
«Zecche rosse vi schiacceremo tutte». Più altre minacce pesanti in salsa nazifascita. Scatta inevitabile la denuncia per apologia del fascismo. Insomma, non c'è solo la spiaggia di Sottomarina. Anche Belluno avrebbe un gruppo che si rifà all'ideologia nazista e fascista. Un gruppo numeroso e organizzato con pagine specifiche sui social network e con blog che non nascondono certo il loro modo di pensare. Così sembra dal caso che vede protagonista, suo malgrado, la Cgil di Belluno (e in particolar modo lo Spi, il sindacato dei pensionati). Il sindacato ha organizzato come ogni anno la Pastasciutta antifascista. Una festa per celebrare il 25 luglio, l'anniversario della caduta del fascismo e dell'arresto di Benito Mussolini, avvenuti proprio in quel giorno del 1943. La storia, si sa, ha fatto il suo corso. Ma evidentemente è rimasto qualche nostalgico, che non ha digerito la pastasciutta della Cgil. La diversità di vedute e di idee, però, si ferma nel momento in cui viene passato il limite.
«E il limite, in questo caso, è stato passato eccome» dice Renato Bressan, segretario provinciale dello Spi Cgil, che martedì è stato in Questura per sporgere denuncia e chiedere l'oscuramento delle pagine Facebook che inneggiavano al nazifascismo. «Riceviamo spesso lettere minatorie e messaggi poco graditi - premette Bressan -. Ci passiamo sopra e non li consideriamo neppure. Ma stavolta si è passato il limite». Cos'è successo? È presto detto. «Sulla pagina Facebook in cui promuoviamo la Pastasciutta antifascista del prossimo 23 luglio (domenica prossima alla Pro Loco di Busche, ndr), sono comparsi messaggi ben precisi - sottolinea Bressan -. Minacce di morte e messaggi molto gravi. Si va dalla frase «zecche rosse vi schiacceremo tutte» a «comunisti di m...» conditi da vere e proprie minacce. Abbiamo visto che dietro a questi messaggi c'era una persona, bellunese, che ha organizzato un vero e proprio gruppo neofascista. Ci sono pagine Facebook che si rifanno all'ideologia neonazista e hanno dietro personaggi bellunesi. Per questo abbiamo deciso di portare la cosa in Questura e fare denuncia. Il punto non è tanto quello di oscurare queste pagine, quanto culturale: non si può fare a finta che il problema non esista».

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