Attacco a Equitalia, allarme antrace

Venerdì 28 Ottobre 2016 di Raffica di lettere anche a Nordest. Paura tra gli impiegati a Rovigo, Belluno, Padova e Pordenone
Equitalia sotto attacco. Buste con una polvere sospetta, infatti, hanno raggiunto gli uffici provinciali di mezza Italia facendo scattare l'allarme batteriologico. Mercoledì è stata la volta del Nordovest, con Aosta, Cuneo, Torino, Biella, Milano, Bologna, Savona, La Spezia e Verbania messe nel mirino. Ieri, invece, l'ondata ha raggiunto anche il Nordest ed i plichi minacciosi hanno raggiunto le sedi di Belluno Padova Rovigo in Veneto, oltre a quelle di Pordenone, e anche Genova, Imperia, Ravenna e Piacenza. I primi riscontri dai laboratori di Aosta e Bologna sembrano confermare che si tratta dell'opera di un mitomane e che la sostanza è di fatto innocua. Ma quello che ha messo in moto è troppo grande per far sì che tutto possa esse bollato come un semplice scherzo.
Il primo allarme della giornata di ieri è scattato a Belluno, poco prima delle 10: una strana polvere ocra fuoriuscita da una busta ha fatto scattare la paura dell'attacco batteriologico. Anche perché un paio di dipendenti avrebbe accusato fastidio alla gola ed arrossamento agli occhi. Sono state così attivate tutte le procedure del caso con l'intervento della squadra dei vigili del fuoco attrezzata per le emergenze nucleari, batteriologiche, chimiche e radiologiche che ha prelevato la busta sospetta e disposto che gli uffici venissero sigillati. Una parte dei dipendenti è stata poi accompagnata in ospedale per le verifiche del caso. Sono, invece finiti nella stanza denominata Sala Ebola dell'ospedale di Rovigo i dipendenti della sede polesana, dove polvere giallastra è fuoriuscita verso mezzogiorno, avviando anche in questo caso tutte le procedure previste in caso di attacco batteriologico. Il personale dell'Ulss 18, con le speciali tute gialle anticontaminazione ed i respiratori, è entrato in azione insieme ai vigili del fuoco del Nucleo Nbcr con il personale dell'ufficio che, insieme ai poliziotti ed ai pompieri intervenuti in prima istanza, sono stati sottoposti alla profilassi del caso, con doccia di decontaminazione nel reparto malattie infettive e terapia antibiotica.
«Stiamo agendo in un eccesso di tutela ha sottolineato il direttore sanitario dell'Ulss 18 di Rovigo Edgardo Contato attenendoci ai protocolli specifici che dobbiamo applicare fino a quando non arriveranno i riscontri dai laboratori». I primi, dalle città colpite mercoledì, sono più che confortanti. Ma serve la certezza.
A Padova la busta è stata scoperta grazie al controllo preventivo con lo scanner dell'ufficio corrispondenza. Sono così scattati i dispositivi di protezione: l'ufficio è stato sigillato e sottoposto a bonifica. Le sostanze sospette raccolte a Belluno, Rovigo e Padova, sono state sottoposte ad un primo test che ha scongiurato la presenza di agenti chimici o radiologici. Per la certezza che non si tratti di antrace, anche se già il colore della polvere contenuta nelle buste induce a pensare che non lo sia, bisognerà attendere il riscontro definitivo dai laboratori dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro, dove sono confluiti tutti i campioni. La risposta definitiva dovrebbe arrivare già nelle prime ore di questa mattina. Nel frattempo, a stigmatizzare il gesto che ha creato non poco disagio in tutto il Nord, interviene Ernesto Maria Ruffini, amministratore delegato di Equitalia: «Rivolgo, per conto di tutti i dipendenti del gruppo la più sincera vicinanza ai colleghi vittime di atti gravi e preoccupanti, che colpiscono tutti noi. La società ha attivato tutte le misure di sicurezza e di attenzione in continuo contatto con gli inquirenti e le forze dell'ordine a cui rivolgo, unitamente ai vigili del fuoco, il più sincero ringraziamento».
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