Assalto armato sulla Venezia-Belluno. Nel mirino dei banditi un furgone portavalori

Mercoledì 19 Ottobre 2016
Assalto armato sulla Venezia-Belluno. Nel mirino dei banditi un furgone portavalori della Civis, quattro le persone ferite nel colpo. Una guardia giurata è stata raggiunta a una gamba dalla scheggia provocata dai colpi esplosi dai banditi, un'altra è stata portata in ospedale in stato di choc. Due automobilisti, uno dei quali è una donna incinta, invece sono stati coinvolti in un incidente provocato dagli improvvisi rallentamenti delle auto che precedevano. Il blitz è andato a segno in mezzo al traffico del tardo pomeriggio, davanti agli occhi sbigottiti degli automobilisti in transito lungo la corsia nord, costretti a vivere una scena da film. I banditi sono fuggiti senza il bottino, non essendo riusciti a forzare le difese del portavalori. Ma si sono accaniti contro il furgone ed è stata sfiorata la tragedia.
Sono le 18,30 quando il commando entra in azione, pochi chilometri a nord del casello di Silea, all'altezza della ditta Padoan di Olmi di San Biagio di Callalta. Decine di auto finiscono in panne con le ruote a terra a causa dei chiodi disseminati lungo la carreggiata. Ma non basta perché i rapinatori «dirottano» anche le vetture di chi segue l'ingorgo, costringendo gli automobilisti a mettersi di traverso e obbligando addirittura un tir a bloccare completamente la carreggiata. Una sequenza che termina anche con il tamponamento di due automobilisti soccorsi dal 118 e trasportati d'urgenza in ospedale.
Nella corsia opposta invece è un furgone a bloccare la carreggiata. Il mezzo è seguito da un'auto con lampeggiante blu dalla quale scendono in tre, incappucciati, con i mitra spianati. Costringono altri quattro automobilisti a chiudere le vetture e ad allontanarsi. Un altro tassello del piano che deve rallentare i soccorsi e l'arrivo delle auto delle forze dell'ordine. Nel frattempo i banditi si concentrano attorno al furgoncino blindato. Intimano agli addetti di abbassarsi poi, per chiarire che fanno sul serio, cominciano a fare fuoco contro il radiatore.
Le guardie giurate attivano la procedura d'emergenza. L'allarme arriva alla centrale Civis di Mestre che attiva a distanza il sistema di sicurezza: il vano si riempie di schiuma diventando un unico blocco e rendendo impossibile il prelievo dei sacchi con i contanti. I banditi però tentano in tutti i modi di aprire il blindato. Una delle guardie giurate, seduta nell'abitacolo, viene raggiunta a una gamba da una scheggia di un colpo di mitra.
I malviventi fuggono a mani vuote. Avrebbero abbandonato l'autostrada scambiando poco dopo le auto, servendosi di una Porsche Panamera e di una Range Rover Evo. In autostrada sono state anche rinvenute dalla polizia Stradale tre auto abbandonate, prive di targhe e colme di chiodi. Complessivamente il commando avrebbe dunque usato almeno cinque automobili. Qualche minuto dopo l'assalto le forze dell'ordine, guidate dal capo della squadra Mobile, Claudio di Paola, hanno bloccato un furgone nel tratto compreso tra la rotonda sulla Postumia e la zona industriale di Olmi. I due occupanti sono stati fatti scendere con le mani dietro la nuca dai poliziotti e caricati nelle auto di servizio verso la questura dove hanno dovuto spiegare perché si trovassero lì.
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