Anche il Capo dello Stato invita alla prevenzione «Gravi involuzioni»

Martedì 25 Ottobre 2016 di Vaccini, in campo Mattarella «Critiche sconsiderate»
L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l'allarme: la diffidenza si sta diffondendo come un'epidemia, nel mondo un neonato su cinque non riceve le vaccinazioni di base e un milione e mezzo di bambini muore ogni anno per malattie che potrebbero essere prevenute con i vaccini già esistenti. Accade anche in Italia, all'inizio era una resistenza silenziosa, ora è un movimento che propugna la pericolosità della profilassi. Contro il quale si schiera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un deciso no all'anti-scienza. È «sconsiderato», afferma, chi critica le vaccinazioni senza prove scientifiche. Il Capo dello Stato, nell'annuale cerimonia dedicata all'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, usa parole dure contro chi sostiene teorie prive di alcun riscontro medico: «Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati». E ancora: «Lo stesso contrasto va posto quando, con scelte causate soltanto da ignoranza, si negano a figli o altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori; o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità».
Sulla salute pubblica, ammonisce Mattarella, «occorre essere rigorosi e usare fermezza». Perché i dati resi noti dal ministero della Salute mostrano come a partire dal 2000, dopo un andamento in crescita, il numero dei vaccini somministrati sia rallentato. In tema di profilassi eravamo un Paese virtuoso: l'esavalente, nel ciclo di base per i neonati, aveva superato il 95%, soglia raccomandata dall'Oms per la cosiddetta immunità di popolazione. Se infatti almeno il 95% è vaccinato, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non lo sono. Ora siamo sotto la soglia di sicurezza e bisogna recuperare terreno, avvertono gli esperti. «Tutto questo può causare l'accensione di nuovi focolai di malattie prevenibili con le vaccinazioni stesse quali il morbillo e può favorire il ritorno di altre scomparse nel nostro territorio», avverte Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps).
Ma cosa ha creato tanto sospetto nei confronti della profilassi? «La principale causa è da ricercare nella crescente incertezza dei genitori, basata su dati infondati e su clamorosi falsi scientifici, che vede in prima linea alcuni medici che diffondono con ogni mezzo queste notizie: bisogna difendere le famiglie da certi veleni». Per questo è stato creato uno sportello informativo itinerante, con un pediatra che per qualche ora a settimana si mette a disposizione di genitori e ragazzi a scuola, in palestra e negli altri luoghi di aggregazione per fugare dubbi e falsi miti.
Anche il premier Matteo Renzi si schiera: «Da padre, dico che la frase di oggi del presidente Mattarella sui vaccini è quantomai importante. Si perdono voti a dirlo? Forse. Ma è giusto e doveroso pensare ai nostri bambini». La cattiva informazione, ricorda il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, trova terreno fertile e gli esperti mettono in guardia: chi sconsiglia i vaccini ai genitori è pericoloso. E il direttore scientifico dell'istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, stigmatizza la presa di posizione del premio Nobel Luc Montagnier, secondo cui in alcune circostanze sussiste un legame tra vaccini e autismo: «Servono prove scientifiche e studi pubblicati, e per quanto ne so io non ce ne sono. E così si crea allarmismo».
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