BELLUNO - I sindaci della provincia sfileranno in prefettura convocati dal prefetto Francesco Esposito per comunicazioni riguardanti l'accoglienza dei migranti. Non si presenteranno tutti contemporaneamente, ma in gruppi composti dalla stessa prefettura. Ad uno dei vertici prenderanno parte anche i 15 sindaci dell'Agordino che avevano espresso le loro riserve sull'accoglienza in un documento che aveva sollevato un dibattito acceso e un vespaio di polemiche. I sindaci attendono di conoscere le comunicazioni del prefetto, per ora bocche cucite e nessuna anticipazione. L'occasione è comunque propizia per fare chiarezza soprattutto su alcuni punti espressi dai sindaci e non completamente capiti. La presa di posizione dell'Agordino, escluso solo Agordo con il sindaco Sisto Da Roit, era seguita alle proteste di San Gregorio nelle Alpi; il caso aveva anche determinato l'intervento della diocesi con il vescovo Renato Marangoni e monsignor Giorgio Lise parroco di Agordo. «No incondizionati che sanno di populismo», aveva commentato quest'ultimo sposando la tesi del sindaco di Agordo Sisto Da Roit che già una volta aveva aperto le porte a otto migranti del Bangladesh ospitati in locali comunali.
«L'Agordino dice no all'accoglienza diffusa degli immigrati», aveva invece tuonato per primo in vallata il sindaco di Falcade Michele Costa, in un consiglio comunale ribadendo anche come in paese non siano presenti strutture per ospitare i richiedenti asilo. Perplessità ribadite poche ore dopo in un'assemblea pubblica dal sindaco Rinaldo De Rocco da Canale d'Agordo paese natale di Papa Luciani. «Noi sindaci agordini - si leggeva invece sul documento - a tutela delle realtà da noi amministrate, consideriamo inopportuno e rischioso aderire al modello di accoglienza diffusa in quanto eletti dalle nostre popolazioni che in noi vedono non soltanto dei meri esecutori di regole scritte ed accordi siglati lontano dalle valli, ma anche persone da loro scelte per interpretare esigenze».
Mirko Mezzacasa
«L'Agordino dice no all'accoglienza diffusa degli immigrati», aveva invece tuonato per primo in vallata il sindaco di Falcade Michele Costa, in un consiglio comunale ribadendo anche come in paese non siano presenti strutture per ospitare i richiedenti asilo. Perplessità ribadite poche ore dopo in un'assemblea pubblica dal sindaco Rinaldo De Rocco da Canale d'Agordo paese natale di Papa Luciani. «Noi sindaci agordini - si leggeva invece sul documento - a tutela delle realtà da noi amministrate, consideriamo inopportuno e rischioso aderire al modello di accoglienza diffusa in quanto eletti dalle nostre popolazioni che in noi vedono non soltanto dei meri esecutori di regole scritte ed accordi siglati lontano dalle valli, ma anche persone da loro scelte per interpretare esigenze».
Mirko Mezzacasa
