Volevano rapire la salma di Enzo Ferrari: arrestati

Mercoledì 29 Marzo 2017
Volevano rapire la salma di Enzo Ferrari: arrestati
Da oltre due anni stavano pianificando di rubare la salma di Enzo Ferrari, il fondatore della casa automobilistica morto nel 1988, pronti a chiedere un riscatto ai familiari. Avevano effettuato anche vari sopralluoghi al cimitero di Modena senza che nessuno si accorgesse di nulla. Ma i carabinieri hanno mandato in fumo i loro piani.
È solo la punta dell'iceberg delle tante attività criminali contestate a una banda che operava tra la Sardegna e il nord Italia, sgominata dai carabinieri del comando provinciale di Nuoro in collaborazione con i militari delle varie città coinvolte. Eseguiti complessivamente 45 provvedimenti, tra custodie cautelari in carcere e ai domiciliari, obblighi di dimora e denunce, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Cagliari. Del gruppo faceva parte anche l'ex primula rossa del banditismo sardo, Graziano Mesina, attualmente in carcere dopo l'ultima condanna a 30 anni per essere stato a capo di una banda di trafficanti di droga. Il sodalizio, specializzato nel traffico di stupefacenti, armi da guerra, rapine a portavalori e reati contro il patrimonio, puntava a sempre nuove fonti di guadagno: nasce così l'idea di trafugare a scopo di estorsione la salma di Enzo Ferrari. Un piano che inizia nell'inverno del 2015. Quattro i componenti della banda arrestati anche in Veneto, in provincia di Padova: dietro le sbarre sono finiti il capo distaccamento dei vigili del fuoco di Este, Renato Bazzan, 58 anni, e il figlio Willy, 29 anni, volontario tra le fila dei pompieri, entrambi residenti a Conselve, il luogotenente dell'esercito Giuseppe Mattei, 56 anni, residente a Cadoneghe, e l'impiegato Paolo Paris, 52 anni, di Stanghella, entrambi in forza al 15° Ce.Ri.Mant., il Centro Rifornimenti e Mantenimento dell'esercito con sede nella caserma Bussolin di via due Palazzi a Padova. Il quartetto avrebbe assicurato alla banda un continuo approvvigionamento di armi. Falsificando le procedure di rottamazione di pistole e fucili in dotazione al Ce.Ri.Mant. Mattei e Paris erano in grado di assicurare rifornimenti di armi - sia complete che in parti - a Bazzan, che aveva il compito di eliminarne la tracciabilità cancellando il numero di matricola.

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