In una sola giornata, nel Padovano, il fenomeno migranti ha mostrato le sue due facce. A Vigonza il sindaco ha incontrato i giovani ospiti che si sono distinti per una serie di lavori utili all'intera comunità e li ha premiati consegnando loro un attestato di ringraziamento. Ad Agna, invece emergono i primi dati di un sondaggio effettuato dal Comune e riguardante le conseguenze dell'insediamento di Bagnoli sul commercio: il 100% degli intervistati ha registrato una diminuzione delle richieste di acquisto dopo l'apertura dei due hub. Non basta, la totalità degli agenti immobiliari interpellati afferma che il valore degli immobili siti tra Agna e Bagnoli di Sopra ha subito influenze negative. «Ci stiamo muovendo per analizzare quali possono essere le conseguenze sul territorio dopo l'apertura dei due centri di Conetta e San Siro - spiega il sindaco di Agna, Gianluca Piva - Nessuno mai ci ha promesso la chiusura dei due hub, né Alfano, né Morcone; hanno solo detto che alleggeriranno i numeri. Intanto però ad oggi abbiamo 1.400 profughi a Conetta e 790 a San Siro. In totale sono quasi 2.200 migranti su meno di 10.000 abitanti sommando Agna, Cona e Bagnoli di Sopra». A San Siro di Bagnoli ai 36 nuovi profughi arrivati venerdì, ieri se ne sono aggiunti altri 19.
Quadro totalmente inverso, invece, a Vigonza dove ieri il sindaco Nunzio Tacchetto ha fatto visita ai giovani migranti ospitati nel paese e ha consegnato a ciascuno un attestato di ringraziamento per il lavoro svolto e l'impegno dimostrato in questi mesi a favore della comunità. Tra polemiche, proteste e timori, i profughi, con un'età media di 22 anni, provenienti dall'area sud Sahariana, erano arrivati il 18 aprile dell'anno scorso. Ora sono 28. «Dopo un anno - ha detto il sindaco - le preoccupazioni iniziali si sono rivelati infondate: nessuno è stato da loro aggredito o derubato; e non ci sono stati episodi di violenza. Tutt'altro: abbiamo un gruppo di uomini giovani e forti che si sono messi a disposizione della comunità».
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Quadro totalmente inverso, invece, a Vigonza dove ieri il sindaco Nunzio Tacchetto ha fatto visita ai giovani migranti ospitati nel paese e ha consegnato a ciascuno un attestato di ringraziamento per il lavoro svolto e l'impegno dimostrato in questi mesi a favore della comunità. Tra polemiche, proteste e timori, i profughi, con un'età media di 22 anni, provenienti dall'area sud Sahariana, erano arrivati il 18 aprile dell'anno scorso. Ora sono 28. «Dopo un anno - ha detto il sindaco - le preoccupazioni iniziali si sono rivelati infondate: nessuno è stato da loro aggredito o derubato; e non ci sono stati episodi di violenza. Tutt'altro: abbiamo un gruppo di uomini giovani e forti che si sono messi a disposizione della comunità».
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