Veneto Banca, fondo congelato

Lunedì 18 Settembre 2017
Veneto Banca, fondo congelato
Congelati i 30 milioni per i casi umani. L'erogazione della somma destinata agli azionisti di Veneto banca in particolare difficoltà è stata sospesa a tempo indeterminato.
A diffondere, con il magone, la notizia che circolava già da qualche tempo dell'ennesima doccia fredda per quelle persone che sono già, in molti casi, sull'orlo del baratro, è stato il sindaco di Montebelluna Marzio Favero, membro della commissione etica istituita proprio allo scopo di garantire che la distribuzione avvenisse nel modo più regolare ed equo possibile. «Era stato per primo Massimo Lanza, in qualità di presidente dell'Istituto di credito, ad annunciare tale forma di aiuto per i soci in difficoltà - spiega Faver - Si era pensato, in particolare, a piccoli imprenditori o a persone che, inabili al lavoro, avevano investito in azioni gli indennizzi ricevuti». Ma ora si fa incerto anche quell'ultimo, prezioso salvagente. «I liquidatori - spiega Favero - hanno comunicato che anche quei 30 milioni sono sospesi a tempo determinato. Nelle procedure di liquidazione coatta in cui la banca è finita, tali somme sono finite nella bad bank. Da sindaco di Montebelluna auspico che avvenga al più presto uno sblocco, soprattutto per il fatto che le somme vanno davvero ad aiutare chi è in difficoltà».
E che, su tale quadro, Marzio Favero sia una fonte attendibile non ci sono dubbi. Proprio lui, infatti, fa parte di quella commissione etica incaricata di stabilire i criteri per la distribuzione dei fondi e presieduta da Tiziano Vecchiato, Direttore della Fondazione Zancan Onlus di Padova. «Un gruppo davvero serio - dice Favero - composto da personalità note a livello nazionale. Ci siamo riuniti una volta e abbiamo anche ottenuto una proroga nei termini di presentazione delle domande, proprio per far sì che l'iniziativa avesse massima pubblicità. La stessa, del resto, è stata pubblicizzata attraverso sportelli bancari e attraverso internet». Era infatti stata posticipata a fine settembre la scadenza per la presentazione delle richieste. La proroga riguardava entrambe le tranche in cui è strutturata l'Iniziativa: per il Fondo A, da 20 milioni, il termine ultimo era stato posticipato di due mesi, dal 31 luglio al 29 settembre 2017; per il Fondo B, da 10 milioni e riservato ai casi più gravi, veniva prolungato di tre mesi, ossia dal 30 giugno al 29 settembre 2017. Iniziativa Welfare era aperta anche a chi non avesse precedentemente aderito all'Offerta di Transazione. Il Fondo B, dell'importo di 10 milioni, era destinato agli azionisti che, oltre a essere in possesso dei requisiti generali previsti per aderire a Iniziativa Welfare, potessero dimostrare di trovarsi in difficoltà economiche dovute a cure sanitarie e assistenza, alla perdita di lavoro dipendente, al pagamento di canoni di affitto o ratei di mutuo e, in via del tutto eccezionale, ad altre cause che determinassero l'impossibilità di far fronte a esigenze primarie della persona. Ora, però, neppure tali requisiti sembrano contare più. E resta da vedere come reagiranno gli azionisti di fronte all'ennesima bastonata, che rischia di far precipitare tante situazioni.
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