Travolge e uccide il suo aggressore

Martedì 20 Giugno 2017
Travolge e uccide il suo aggressore
BERGAMO - Continui sms, appostamenti, minacce sempre più insistenti e sempre più frequenti per quella relazione che lei gli negava. Fino all'epilogo di ieri mattina, quando l'ha aggredita con un coltello davanti al suo posto di lavoro, la biblioteca comunale. Un'aggressione nella quale però è stato il carnefice a diventare vittima. A Villongo, in provincia di Bergamo, una donna italiana ha investito e ucciso un cittadino albanese di 44 anni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l'uomo si sarebbe presentato ieri mattina sul posto di lavoro della donna - una 43enne residente a Chiari (Brescia) e dipendente del comune di Villongo - armato di coltello. L'ha minacciata e aggredita ferendola ad un braccio. La donna per fuggire al suo stalker che la stava rincorrendo brandendo il coltello, si è rifugiata nella sua auto, l'ha messa in moto e ha fatto retromarcia per fuggire: è stato allora che ha investito accidentalmente il suo assalitore. Per l'uomo non c'è stato nulla da fare. La donna non risulta indagata. Secondo la procura di Bergamo, almeno fino a ieri sera, non si configurerebbe alcun reato. Le indagini hanno appurato che la donna aveva si era già presentata dai carabinieri per denunciare gli atti persecutori di cui era oggetto, pur senza presentare formale denuncia. La donna ha comunque negato che tra loro due vi sia mai stata una relazione. C'era soltanto un'amicizia. È quanto la donna ha detto ai carabinieri e al magistrato intervenuto sul posto. Pare, stando alla sua versione, che da qualche tempo l'uomo si fosse invaghito di lei, che è però sposata e madre di un bambino. Anche l'albanese era sposato con una connazionale e padre di due figli. Regolare in Italia, era conosciuto dalle forze dell'ordine per alcuni precedenti penali. Abitava a Chiari, nel Bresciano. I due si conoscevano da oltre 10 anni, ma la donna ha chiarito di non avere mai avuto rapporti con l'uomo. Soltanto negli ultimi giorni pare che lui si fosse fatto particolarmente insistente: l'avrebbe minacciata con messaggi sempre più frequenti e presentandosi di persona davanti a lei, l'ultima volta a Chiari. La donna ha dichiarato che l'uomo aveva speronato la sua auto. Per questo lei si era presentata dai carabinieri della locale stazione, ma non aveva formalizzato la denuncia. I militari avevano poi chiamato in caserma anche l'albanese.
A fronte di circa 3 milioni e mezzo di donne che in Italia - dati Istat - hanno subito stalking (atteggiamenti persecutori) nella propria vita, il 78% non si rivolge ad alcuna istituzione e non cerca aiuto presso servizi specializzati. Tra coloro che hanno chiesto aiuto, poi, solo il 48,3% ha denunciato o sporto querela, il 9,2% ha fatto un esposto, il 5,3% ha chiesto l'ammonimento e il 3,3% si è costituita parte civile, a fronte di un 40,4% che non ha fatto nulla.
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