Tir sul cantiere: morti due operai arrestato l'autista

Lunedì 27 Marzo 2017
«Ho cercato di gridare, ma era troppo tardi. Quel tir ci è piombato addosso. Si è ribaltato. Ho ancora provato a scappare, a mettermi in salvo, ma mi ha colpito ugualmente». Giambattista Grandinetti è vivo per miracolo. Dopo una carambola durata qualche metro, il mezzo pesante ha travolto sette operai, uccidendone due. L'incidente è avvenuto sull'A10, in Liguria, fra i comuni di Albisola e Celle, nello stesso punto dove il giorno prima aveva preso fuoco un camion dopo essersi schiantato contro il guardrail. La squadra stava appunto riparando i danni dopo l'accaduto. I lavori erano regolarmente segnalati. Eppure ieri mattina, intorno alle 9, è avvenuta quasi una strage.
L'autista del tir, Ilim Bildan, 41 anni, è stato arrestato per omicidio stradale plurimo: è stato anche sottoposto all'alcoltest a cui è risultato negativo. Tra i feriti dell'incidente c'è anche una coppia di Borghetto di Santo Spirito. Si tratta di Osvaldo Entradi e di Orietta Noli. Viaggiavano a bordo di una Opel Astra. Secondo quanto ricostruito dalla polizia stradale, il camion della ditta Banner Transporte De Mercancias, carico di pesci surgelati, avrebbe sbandato dieci metri prima della galleria di Pecorile. Il primo impatto è stato proprio con l'utilitaria della coppia. Poi, completamente senza controllo, si è schiantato sul cantiere. Due operai, Giovanni Casaburi, 54 anni di Ovada, e Antonio Gigliotti, di 44, calabrese, trasferitosi ad Asti per lavoro, sono morti sul colpo, mentre altri quattro sono stati portati in ospedale in gravi condizioni. I feriti sono Antonio Coluccia, originario di Lecce e abitante a Costa D'Ovada, Claudio Paris di Bergamo e Giambattista Grandinetti, nativo di Lamezia Terme, residente a Ovada e Jack Charlie Baltazar, peruviano. Tutti lavoravano per l'azienda San Giovanni Strade, con sede legale a Firenze, ma con una base operativa anche a Ovada, in provincia di Alessandria. Gigliotti era diventato papà da appena sei mesi: lascia la moglie, Laura Negro di Asti, e la piccola Angelica.
«Casaburi ricordano i colleghi era davvero un gran lavoratore». Originario di Sala Consilina, in provincia di Salerno, era arrivato in Piemonte una decina di anni fa. A Ovada viveva con la sua compagna che adesso non riesce a darsi pace per quando accaduto. «Chi lavora in autostrada denuncia Lina Pellicano - dovrebbe poterlo fare in sicurezza. Il mio compagno sabato è tornato a casa dal lavoro a mezzanotte e alle 7.30 della mattina dopo era di nuovo in piedi per ripartire e tornare a coprire il turno. Mi chiedo se siano ritmi normali. Mi sono arrivate le condoglianze dello Stato, ma io dico che lo Stato prima di tutto dovrebbe pensare a garantire la sicurezza dei lavoratori».
Anche i sindacati hanno preso posizione. «La Cgil esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria solidarietà ai feriti si legge in una nota -. In attesa di conoscere la dinamica dell'incidente, la Fillea Cgil ricorda come nell'ambito autostradale vi sia la necessità di contrastare l'ulteriore liberalizzazione prevista dal nuovo codice degli appalti, nonché il ricorso al dumping, mediante applicazione di contratti non regolari sia tra il personale viaggiante che tra i lavoratori addetti alle manutenzioni autostradali».
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