Salvini avverte Silvio: la leadership è mia

Mercoledì 1 Marzo 2017
ROMA - Nessuna rottura definitiva, ma la distanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini appare sempre più profonda. La benedizione del Cavaliere al governatore del Veneto, Luca Zaia, come possibile candidato premier del centrodestra (in caso il leader Fi non possa essere in campo) aveva come obiettivo proprio quello di oscurare il leader del Carroccio, e ha contribuito ad alzare la tensione tra i due partiti con il segretario leghista passato subito al contrattacco: «Mi rende orgoglioso il fatto che Berlusconi individui uomini della Lega come potenziali presidenti del Consiglio, ma il possibile candidato sono io», è l'avviso inviato ad Arcore.
Nessuna disponibilità dunque a farsi da parte. Anzi: il leader della Lega fa capire di voler essere della partita per la scelta del candidato premier e detta le condizioni anche per l'alleanza. Ed è sempre al capo degli azzurri che il segretario del Carroccio elenca i suoi paletti: «Voglio solo dire a Berlusconi che sui programmi non è possibile fare un accordo un tanto al chilo, tanto per farlo».
Un discorso che Giorgia Meloni applica anche all'idea di dar vita ad una lista comune. Come raccontano alcuni fedelissimi, la leader di Fratelli d'Italia anche ieri avrebbe ribadito la sua contrarietà all'idea di fare un minestrone. La cosiddetta clausola anti-inciucio come condizione per ogni alleanza vale a livello nazionale ma anche a livello locale, fin dalle prossime elezioni amministrative.
La proposta a cui lavora la Meloni - spiegano i suoi - mira a rimettere gli italiani e la difesa degli interessi nazionali al centro della politica. Oggi Meloni insieme a Toti, Fitto e Matteoli, si ritroverà a discutere di primarie. Argomento caro ad una parte del centrodestra ma tabù per il Cavaliere. L'incoronazione fatta dal leader di Fi al governatore del Veneto la dice lunga sullo stato dei rapporti con Salvini e sull'idea che possa essere lui a rappresentare la coalizione di centrodestra: in Europa siamo su due poli opposti - è il ragionamento fatto da alcuni azzurri - non possiamo mica mandare lui a parlare con la Merkel. In casa azzurra poi si guarda con un certo interesse alle mosse di Umberto Bossi. Ormai in rottura con il segretario, stando ad alcune indiscrezioni, il Senatur starebbe lavorando all'ipotesi di radunare qualche parlamentare e rompere ufficialmente con il Carroccio.
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