Pugile mestrina in coma «Francesca ce la farà»

Lunedì 20 Marzo 2017
Pugile mestrina in coma «Francesca ce la farà»
Francesca Moro sta combattendo un match senza guantoni ma con la stessa determinazione che l'ha portata sul ring e all'Università di Padova dove, tra un mese, dovrà discutere la tesi per laurearsi in Giurisprudenza.
È ancora sedata, in rianimazione nell'ospedale di Pescara, ma ieri pomeriggio i sanitari si sono detti moderatamente fiduciosi per la ripresa di alcuni parametri. Mamma Caterina non ha dubbi: «Francesca ce la farà. Ha un carattere forte»: sua figlia, pugile dell'Union Boxe Mestre, si riprenderà e questo momento drammatico sarà solo un brutto ricordo.
Mamma, papà e la sorella più piccola Caterina sono lì, in Abruzzo, ad assistere la ragazza di 26 anni che da giovedì era a Chieti per partecipare al Torneo femminile Junior, Youth e Open Elite 2 Serie. Ed è stato sabato, alla fine del match perso contro Clara Pucciarelli delle Fiamme oro Lazio che, piegandosi per uscire dalle corde del ring, si è sentita male ed è crollata a terra perdendo i sensi. Dopo che all'ospedale teatino la tac aveva evidenziato uno stravaso ematico, la pugilessa è stata trasferita nel reparto di Neurochirugia di Pescara e, sabato notte, sottoposta a un intervento urgente di drenaggio di un ematoma subdurale acuto.
Con i genitori e la sorella, erano partiti per l'Abruzzo anche l'allenatore Adriano Favaro e il tecnico Alberto Favaro, che sono rientrati ieri in serata con l'altra portacolori della Union Boxe, Giada Favaretto che è voluta rimanere accanto a Francesca e ai familiari, trattenendosi un giorno in più, come ha raccontato Favaro, fino a un mese fa presidente dell'associazione pugilistica mestrina: «Giada ha dovuto combattere dopo appena un'ora dal malore accusato dalla sua compagna di squadra e lo ha fatto con il cuore affranto, in ansia per l'amica».
Nessuno si dà pace, anche perché pare non si sia trattato di un confronto violento, anzi tranquillo: «Francesca ha disputato la prima ripresa attaccando con impeto per poi mollare nella seconda e nella terza. E pare che al termine abbia detto sono stanca non ce la faccio più» racconta ancora Luciano Favaro che ricorda gli ultimi impegni della pugilessa della Bissuola (un quartiere di Mestre) e la sua scelta agonistica: a fine gennaio la visita medica che l'aveva confermata idonea all'attività sportiva, e a metà febbraio il match d'esordio della stagione, leggero, giusto per salire sul ring e verificare tecnica e forma: «Francesca era approdata 5 anni fa alla Union Boxe Mestre, due anni tra gli amatori e poi il salto nell'agonismo, una scelta fatta sulla scia dell'entusiasmo per le nostre due punte di diamante, la veterana Elena Sponchia, e la stella nascente Erika Martinuzzi. Francesca era allenata e in ottima forma fisica, di recente aveva avuto una banale influenza dalla quale si era ripresa senza alcuno strascico. Un temperamento combattivo il suo, a volte ha perso, a volte ha vinto ma sempre con il sorriso».
Quel sorriso che le ha procurato tanti amici che, assieme ai genitori e alla sorellina, fanno il tifo per lei, e sulla bacheca virtuale di Facebook la sollecitano a combattere. Un centinaio i post di incoraggiamento sia sul suo profilo che su quello dell'Union Boxe Mestre. Andrea: «Tieni duro, un abbraccio». Daniela: «Forza». Massimo: «Siamo tutti in ansia. Possiamo solo immaginare cosa sentite! Dateci buone notizie vi prego». Elisa: «Forza Francesca. Sei sempre stata una combattente. Vinci anche questo terribile round». Niccolò: «Forza Francesca. Non fare scherzi. Vinci questo incontro».
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