Francesca Moro sta combattendo un match senza guantoni ma con la stessa determinazione che l'ha portata sul ring e all'Università di Padova dove, tra un mese, dovrà discutere la tesi per laurearsi in Giurisprudenza.
È ancora sedata, in rianimazione nell'ospedale di Pescara, ma ieri pomeriggio i sanitari si sono detti moderatamente fiduciosi per la ripresa di alcuni parametri. Mamma Caterina non ha dubbi: «Francesca ce la farà. Ha un carattere forte»: sua figlia, pugile dell'Union Boxe Mestre, si riprenderà e questo momento drammatico sarà solo un brutto ricordo.
Mamma, papà e la sorella più piccola Caterina sono lì, in Abruzzo, ad assistere la ragazza di 26 anni che da giovedì era a Chieti per partecipare al Torneo femminile Junior, Youth e Open Elite 2 Serie. Ed è stato sabato, alla fine del match perso contro Clara Pucciarelli delle Fiamme oro Lazio che, piegandosi per uscire dalle corde del ring, si è sentita male ed è crollata a terra perdendo i sensi. Dopo che all'ospedale teatino la tac aveva evidenziato uno stravaso ematico, la pugilessa è stata trasferita nel reparto di Neurochirugia di Pescara e, sabato notte, sottoposta a un intervento urgente di drenaggio di un ematoma subdurale acuto.
Con i genitori e la sorella, erano partiti per l'Abruzzo anche l'allenatore Adriano Favaro e il tecnico Alberto Favaro, che sono rientrati ieri in serata con l'altra portacolori della Union Boxe, Giada Favaretto che è voluta rimanere accanto a Francesca e ai familiari, trattenendosi un giorno in più, come ha raccontato Favaro, fino a un mese fa presidente dell'associazione pugilistica mestrina: «Giada ha dovuto combattere dopo appena un'ora dal malore accusato dalla sua compagna di squadra e lo ha fatto con il cuore affranto, in ansia per l'amica».
Nessuno si dà pace, anche perché pare non si sia trattato di un confronto violento, anzi tranquillo: «Francesca ha disputato la prima ripresa attaccando con impeto per poi mollare nella seconda e nella terza. E pare che al termine abbia detto sono stanca non ce la faccio più» racconta ancora Luciano Favaro che ricorda gli ultimi impegni della pugilessa della Bissuola (un quartiere di Mestre) e la sua scelta agonistica: a fine gennaio la visita medica che l'aveva confermata idonea all'attività sportiva, e a metà febbraio il match d'esordio della stagione, leggero, giusto per salire sul ring e verificare tecnica e forma: «Francesca era approdata 5 anni fa alla Union Boxe Mestre, due anni tra gli amatori e poi il salto nell'agonismo, una scelta fatta sulla scia dell'entusiasmo per le nostre due punte di diamante, la veterana Elena Sponchia, e la stella nascente Erika Martinuzzi. Francesca era allenata e in ottima forma fisica, di recente aveva avuto una banale influenza dalla quale si era ripresa senza alcuno strascico. Un temperamento combattivo il suo, a volte ha perso, a volte ha vinto ma sempre con il sorriso».
Quel sorriso che le ha procurato tanti amici che, assieme ai genitori e alla sorellina, fanno il tifo per lei, e sulla bacheca virtuale di Facebook la sollecitano a combattere. Un centinaio i post di incoraggiamento sia sul suo profilo che su quello dell'Union Boxe Mestre. Andrea: «Tieni duro, un abbraccio». Daniela: «Forza». Massimo: «Siamo tutti in ansia. Possiamo solo immaginare cosa sentite! Dateci buone notizie vi prego». Elisa: «Forza Francesca. Sei sempre stata una combattente. Vinci anche questo terribile round». Niccolò: «Forza Francesca. Non fare scherzi. Vinci questo incontro».
© riproduzione riservata
È ancora sedata, in rianimazione nell'ospedale di Pescara, ma ieri pomeriggio i sanitari si sono detti moderatamente fiduciosi per la ripresa di alcuni parametri. Mamma Caterina non ha dubbi: «Francesca ce la farà. Ha un carattere forte»: sua figlia, pugile dell'Union Boxe Mestre, si riprenderà e questo momento drammatico sarà solo un brutto ricordo.
Mamma, papà e la sorella più piccola Caterina sono lì, in Abruzzo, ad assistere la ragazza di 26 anni che da giovedì era a Chieti per partecipare al Torneo femminile Junior, Youth e Open Elite 2 Serie. Ed è stato sabato, alla fine del match perso contro Clara Pucciarelli delle Fiamme oro Lazio che, piegandosi per uscire dalle corde del ring, si è sentita male ed è crollata a terra perdendo i sensi. Dopo che all'ospedale teatino la tac aveva evidenziato uno stravaso ematico, la pugilessa è stata trasferita nel reparto di Neurochirugia di Pescara e, sabato notte, sottoposta a un intervento urgente di drenaggio di un ematoma subdurale acuto.
Con i genitori e la sorella, erano partiti per l'Abruzzo anche l'allenatore Adriano Favaro e il tecnico Alberto Favaro, che sono rientrati ieri in serata con l'altra portacolori della Union Boxe, Giada Favaretto che è voluta rimanere accanto a Francesca e ai familiari, trattenendosi un giorno in più, come ha raccontato Favaro, fino a un mese fa presidente dell'associazione pugilistica mestrina: «Giada ha dovuto combattere dopo appena un'ora dal malore accusato dalla sua compagna di squadra e lo ha fatto con il cuore affranto, in ansia per l'amica».
Nessuno si dà pace, anche perché pare non si sia trattato di un confronto violento, anzi tranquillo: «Francesca ha disputato la prima ripresa attaccando con impeto per poi mollare nella seconda e nella terza. E pare che al termine abbia detto sono stanca non ce la faccio più» racconta ancora Luciano Favaro che ricorda gli ultimi impegni della pugilessa della Bissuola (un quartiere di Mestre) e la sua scelta agonistica: a fine gennaio la visita medica che l'aveva confermata idonea all'attività sportiva, e a metà febbraio il match d'esordio della stagione, leggero, giusto per salire sul ring e verificare tecnica e forma: «Francesca era approdata 5 anni fa alla Union Boxe Mestre, due anni tra gli amatori e poi il salto nell'agonismo, una scelta fatta sulla scia dell'entusiasmo per le nostre due punte di diamante, la veterana Elena Sponchia, e la stella nascente Erika Martinuzzi. Francesca era allenata e in ottima forma fisica, di recente aveva avuto una banale influenza dalla quale si era ripresa senza alcuno strascico. Un temperamento combattivo il suo, a volte ha perso, a volte ha vinto ma sempre con il sorriso».
Quel sorriso che le ha procurato tanti amici che, assieme ai genitori e alla sorellina, fanno il tifo per lei, e sulla bacheca virtuale di Facebook la sollecitano a combattere. Un centinaio i post di incoraggiamento sia sul suo profilo che su quello dell'Union Boxe Mestre. Andrea: «Tieni duro, un abbraccio». Daniela: «Forza». Massimo: «Siamo tutti in ansia. Possiamo solo immaginare cosa sentite! Dateci buone notizie vi prego». Elisa: «Forza Francesca. Sei sempre stata una combattente. Vinci anche questo terribile round». Niccolò: «Forza Francesca. Non fare scherzi. Vinci questo incontro».
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